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100% GARR-T, ma è solo l'inizio

100% GARR-T, ma è solo l'inizio

| Carlo Volpe | osservatorio della rete
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La nuova rete è operativa su tutto il territorio nazionale. Migrazione completata con un mese di anticipo

È stato il PoP di Pescara a metà settembre a sancire la conclusione delle attività di migrazione alla nuova rete GARR-T. Un viaggio lungo tutto il Paese partito a settembre 2021 con le prime installazioni sulla rete trasmissiva e terminato con un mese di anticipo rispetto alle previsioni. Il risultato è frutto di un efficace lavoro di squadra che ha coinvolto tutta l’organizzazione GARR: dai gruppi che hanno seguito le attività più tecniche a quelli che hanno curato gli aspetti amministrativi.

La rete a pacchetto (IP/MPLS) e la rete ottica sono state completamente rivoluzionate in GARR-T e ora offrono alla comunità nazionale della ricerca e dell’università nuove funzionalità. I team che hanno lavorato per queste due anime della rete lo hanno fatto in perfetta sinergia fra loro.

Il NOC è stato il fulcro delle attività di migrazione della rete IP/MPLS con una costante collaborazione con il personale degli enti che ospitano i circa 80 PoP della dorsale coinvolti. Tra le principali attività svolte, ci sono state il controllo delle configurazioni dei router e la loro messa in produzione: sono stati circa 120 i nuovi apparati installati.

La nuova rete ha già espresso chiaramente le sue potenzialità per gli utenti connessi: ad oggi la capacità complessiva della dorsale è quasi 20 Tbps, ovvero circa 6 volte maggiore di quanto era disponibile fino a due anni fa. Grandi vantaggi derivano dall’impiego di una suite di management che permette di utilizzare l’enorme mole di dati per un monitoraggio migliore delle performance e per gestire la rete in modo ottimale.

“Dal punto di vista operativo, l’introduzione della telemetria e dell’automazione rappresentano un grande passo avanti”, ci racconta Fabrizio Bataloni responsabile del GARR NOC, “Ora abbiamo una maggiore quantità di informazioni e la possibilità di interagire con gli apparati tramite i software di gestione. Questo ci consente di effettuare attività in maniera automatica e su più apparati contemporaneamente. Così riusciamo a fornire un servizio migliore ai nostri utenti ottimizzando le attività e avendo la possibilità di effettuare analisi in maniera più dettagliata e immediata. La telemetria ci consente anche di risparmiare molto tempo per alcune operazioni: ad esempio, per il collaudo di nuovi circuiti, ora impieghiamo 5 minuti mentre prima ne erano necessari 40. Inoltre, utilizzando il controller possiamo, ad esempio, impostare porzioni di configurazione per poi applicarle contemporaneamente, con un solo click a decine di apparati diversi”.

Le operazioni manuali dunque si riducono sempre di più, grazie ad una rete che diventa sempre più intelligente e in grado di apprendere con tecniche di machine learning per arrivare fino ad autoguidarsi in un prossimo futuro.

Dal punto di vista della rete ottica invece i numeri raccontano di 750 nuovi km di fibra ottica e di 6.200 km complessivamente coinvolti nell’evoluzione della dorsale GARR-T. Tutta la dorsale GARR si estende oggi per circa 20.000 km. Altre attività hanno riguardato la messa in produzione di 94 apparati tra nodi trasmissivi (ROADM) e amplificatori.

Anche in questo caso è stata fondamentale la collaborazione con il personale tecnico delle università e degli enti di ricerca che ospitano i PoP della rete che ha dato un supporto prezioso per predisporre l’installazione dei nuovi nodi. Paolo Bolletta, responsabile del gruppo Rete ottica ci racconta anche di alcune fasi più delicate di altre come quelle definite in gergo hot swap. “Si tratta di operazioni che si effettuano con la rete in funzione, quindi non si ha un collegamento alternativo ma si passa da una rete all’altra molto velocemente per non interrompere il servizio ai nostri utenti grazie alla magliatura di rete. Durante la migrazione a GARR-T abbiamo avuto diverse occasioni come queste, come l’anello di Milano o il collegamento Torino-Genova che hanno richiesto una particolare attenzione al dettaglio e l’intervento addirittura di 3 squadre di tecnici contemporaneamente in campo”.

La rete ottica è pronta a offrire nuovi servizi come la condivisione di spettro (spectrum sharing) che proprio pochi giorni fa ha visto il grande successo del primo collegamento a 1,6 Tbps tra il CERN a Ginevra e il CNAF a Bologna. “Questo è un servizio di punta della nuova rete” commenta Paolo Bolletta, “tuttavia, ci sono anche tante altre caratteristiche. Su tutte mi piace citare il fatto che sia molto più capillare e che offra funzionalità avanzate non solo nei nodi centrali della rete ma anche nei siti più periferici. In questo modo contribuiamo a ridurre il divario digitale che esiste nel nostro Paese”.

Il completamento delle operazioni di GARR-T, tuttavia è solo un nuovo inizio. La rete non si ferma e sono già in corso le attività per estendere le nuove funzionalità anche in altre aree, grazie ai progetti TeRAbit e ICSC finanziati dal PNRR. Nei mesi scorsi sono state indette le gare per l’acquisizione di fibra ottica, che tra le altre cose permetterà per la prima volta il collegamento diretto con la Sardegna. In gara anche l’acquisizione dello spettro ottico, degli apparati trasmissivi di linea, delle apparecchiature per illuminare la rete ottica e di nuovi apparati di routing per la rete a pacchetto.

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