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Come sarà la rete del futuro?
Come sarà la rete del futuro?

Come sarà la rete del futuro?

| Massimo Carboni | osservatorio della rete
Articolo letto 4074 volte

Un percorso condiviso verso la prossima generazione di rete della ricerca

Come stanno evolvendo le esigenze di rete? Come dovranno cambiare i servizi? Quali tecnologie avremo a disposizione per affrontare queste sfide? Per rispondere a queste domande, GARR ha avviato un progetto che sta studiando da un lato l’evoluzione dei requisiti di rete e servizi nella comunità della ricerca e dell’istruzione e dall’altro i trend tecnologici emergenti. L’obiettivo? Cogliere le opportunità insite nel prossimo cambio di paradigma, disegnando un’architettura in grado di anticipare il cambiamento e coinvolgendo fin dall’inizio la comunità per guidare un’evoluzione che riguarda tutti, gestori della rete e utenti.

Massimo CarboniMassimo Carboni
Consortium GARR
Coordinatore Dipartimento Infrastruttura
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L'impostazione del progetto ed i risultati di una prima consultazione della comunità degli utenti della rete sono stati presentati e discussi in occasione del Workshop GARR dello scorso aprile.

Prodotto di questa riflessione iniziale è Considering the Next Generation of GARR Network, White Paper che vuole offrire un punto di partenza per il confronto non solo all’interno di GARR ma soprattutto con la comunità.

È NECESSARIO PENSARE A UNA INFRASTRUTTURA CHE NON SIA PIÙ SOLO UNA RETE SECONDO LA SUA DEFINIZIONE TRADIZIONALE

Sulla base dei requisiti degli utenti e dell’evoluzione delle tecnologie, il documento presenta gli obiettivi alla base dell’esercizio e le sfide che GARR e la sua comunità si troveranno ad affrontare ed offre una visione dei principi che dovranno informare la nuova generazione di rete GARR.

Lo studio parte dall’osservazione delle necessità emergenti in una comunità della ricerca e dell’istruzione ogni anno più numerosa e complessa.

La costante crescita nell’uso della rete non è più semplice domanda di maggiore banda, ma si intreccia sempre di più con usi precedentemente relegati alle reti locali, tra cui l'elaborazione e l'archiviazione dei dati.

Accanto alla domanda di maggiore capacità trasmissiva aumenta la richiesta di nuovi servizi in aree quali sicurezza, trust&identity, calcolo e collaborazione distribuita. Cresce enormemente inoltre la centralità del singolo utente che, sempre più spesso lavorando in mobilità ed accedendo alla rete da una molteplicità di dispositivi, diventa il vero protagonista della comunicazione digitale.

Così, dal punto di vista degli utenti, la rete diventa sempre più invisibile, ubiqua e onnipresente: uno strumento che permette di accedere ovunque alle risorse in qualsiasi momento, e che deve farlo sempre più velocemente, da cui la necessità di servizi dai tempi di rilascio molto brevi o addirittura creati autonomamente attraverso i servizi base offerti dalla rete.

Contestualmente, si osserva la rapida evoluzione tecnologica, che pone al networking per la ricerca una serie di sfide cruciali, tra le quali spiccano la necessità di nuovi modelli organizzativi, l’adozione di meccanismi di automazione e l’aggiornamento del personale sia interno che degli enti collegati, ma promette in cambio l’opportunità di compiere un grande balzo in avanti aprendo strade prima non percorribili. Secondo lo studio, un cambiamento sostanziale nell’architettura si rende necessario per poter sviluppare la nuova generazione della rete dell’istruzione e della ricerca.

Per affrontare le varie sfide multidimensionali poste dall’evoluzione del networking non è infatti pensabile sfruttare semplicemente la scalabilità della rete. È necessario pensare ad una nuova infrastruttura che sia una combinazione stretta di software e hardware e non più solo una rete secondo la sua definizione tradizionale. Un'infrastruttura che utilizzerà sempre di più la base hardware come commodity, spostando la crescente complessità a livello del software e facendo un uso estensivo di processi di automazione, in modo da permettere la creazione rapida ed agile di servizi ad hoc per la sua utenza.

Concludendo, anche se oggi la rete GARR offre funzionalità e capacità abbondante anche per le applicazioni di punta della Big Science, è possibile e necessario servire meglio scienza ed istruzione, perché le esigenze evolvono in fretta e con loro le tecnologie e l’innovazione digitale rende possibili scenari di ricerca e modelli educativi che solo pochi anni fa non erano realizzabili. È quindi fondamentale affrontare ora, insieme ai nostri utenti, un percorso che ci porti a realizzare queste possibilità.

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