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Il modello di servizi cloud all’Università di Milano-Bicocca
In seguito alla pandemia di Covid-19, i laboratori virtuali hanno assunto un’importanza sempre maggiore.
Anche per questo è stato necessario ridefinire i servizi secondo il paradigma Cloud as-a-Service e ciò ha comportato la revisione delle metodologie di lavoro introducendo strumenti e tecniche agili.
Enzo Ludovici è Responsabile dell’Ufficio Sistemi Gestionali e DB presso l’Area Sistemi Informativi dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca
Ha assunto un ruolo centrale la piattaforma Azure DevOps, nella quale sono stati posizionati i diversi progetti sviluppati nella nostra organizzazione. Questo primo step ha migliorato sia il lavoro di squadra, grazie alla condivisione di informazioni, sia la parte più prettamente tecnologica.
Il progetto di base riguarda la definizione dell’Infrastructure as-Code (IAC). Le procedure di deployment eseguite dalle pipeline hanno assunto la valenza di codice condiviso all’interno del team, la loro esecuzione è ripetibile e da essa deriva la definizione dell’infrastruttura. Questa viene istanziata e aggiornata da strumenti come Terraform, che assicurano la trasportabilità della soluzione in ambiente multi cloud.
La soluzione multi cloud al momento è operativa tra sistemi on-premises e Azure:
- per la parte container, con k8s c’è la possibilità di utilizzare qualsiasi altro eventuale cloud provider e si stanno avviando delle sperimentazioni anche con Amazon AWS;
- per la parte specifica dei laboratori as-a-Service sono in produzione un cluster VMWare on-prem e un cluster VMWare su cloud privato Azure (AVS).
Dal progetto “infrastruttura” derivano gli strumenti di base su cui poggiano i servizi erogati all’utenza quali, ad esempio, i cluster Kubernetes utilizzati per il deployment degli applicativi containerizzati in ambiente multi cloud.
Tramite questi strumenti e le automazioni realizzate, oltre ai servizi di calcolo per la ricerca, vengono veicolati anche i servizi LIBaaS (Laboratori Informatici Bicocca as a Service) con i quali sono a disposizione, di docenti e studenti, strumenti avanzati per lo svolgimento delle attività didattiche, sia per lo studio individuale sia per le lezioni frontali, da remoto o in presenza.
Il docente, utilizzando l’apposita webapp cloud native sviluppata dai Sistemi Informativi Bicocca, definisce il proprio laboratorio virtuale, sceglie gli strumenti che intende mettere a disposizione degli studenti e definisce la propria classe virtuale, il tutto in modalità on-demand.
Il backend dei laboratori virtuali viene gestito da pipeline specifiche e le risorse computazionali sono distribuite secondo il modello multi cloud, scalabile in caso di picchi di utilizzo.
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.
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