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Anche l'Africa avrà la sua rete e-VLBI

| Redazione | Pillole di rete

È partito a Kutunse, in Ghana, grazie all’intuizione avuta alcuni anni or sono dall'astronomo sudafricano Micheal Gaylard, il progetto per realizzare il primo elemento della nuova rete e-VLBi africana.

Gaylard aveva realizzato che le parabole di telecomunicazione diffuse in tutta l'Africa ad uso di telefonia, dati e tv sarebbero state progressivamente abbandonate con l'arrivo delle fibre ottiche, ma con investimenti molto limitati avrebbero potuto essere riconvertite in radiotelescopi. Al progetto, che prevede la riconversione di altre tre antenne in altrettanti Paesi, partecipa anche l’INAF, con il personale dell’Istituto di radioastronomia di Bologna. Insieme al South Africa’s Hartebeeshoek Radio Astronomy Observatory, l'antenna ghanese costrituirà il primo nucleo dell'AVN (African VLBI Network) e contribuirà a riequilibrare una situazione che vede la maggioranza dei telescopi situata sopra l’equatore. AVN ci darà così una vista su un'altra "fetta" di cielo e su oggetti più facilmente osservabili dall’emisfero sud.

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