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Archeologia e tutela del patrimonio monumentale diventano condivisi

| Redazione | Pillole di rete

Il Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma (SITAR) ha presentato la nuova connessione alla rete GARR e come sarà utilizzata per realizzare una conoscenza archeologica condivisa, in convegno tenuto a Roma nei giorni 23 e 24 maggio e trasmesso in streaming grazie al supporto di ENEA e GARR Netcast.

Si tratta in pratica di una sorta di “catasto” online di Roma antica, frutto del lavoro di sei anni dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, un modello molto innovativo e che potrebbe in futuro essere esportato, per mappare i beni monumentali di tutta Italia e oltre. Ad oggi SITAR contiene oltre 10.000 elementi, che registrano gli scavi effettuati nella capitale, ricostruendo la storia di un sito archeologico dalla scoperta agli interventi di restauro o urbanistici effettuati, attraverso dati eterogenei come mappe, fotografie, relazioni tecniche, informazioni sui lavori effettuati, collegamenti ai vincoli archeologici.
Dati preziosi oggi resi fruibili, grazie al collegamento a GARR-X, non solo a studenti e ricercatori ma anche a quanti sono coinvolti nella progettazione di interventi edilizi o urbanistici e, perché no, anche per i cittadini che possono in questo modo essere informati sulla storia e la tutela del patrimonio della propria città.

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