- Home
- Caffè scientifico
- Salento Digitale
Salento Digitale
| Antonio Campa | Caffè scientifico
Il ruolo della rete dell’università e della ricerca nella digitalizzazione dell’Università del Salento
La disponibilità di una rete a larghissima banda ha permesso di operare varie innovazioni nell’ambito dei processi interni universitari. Innanzitutto, la disponibilità di banda ha accelerato la convergenza verso il modello di “Università Digitale” che contempla la digitalizzazione, la semplificazione amministrativa, l’introduzione, il potenziamento e la standardizzazione di diversi processi interni: l’iscrizione online e la verbalizzazione elettronica degli esami degli studenti, il fascicolo personale dello studente, l’automazione dei flussi informativi, l’adozione di servizi VoIP e la copertura completa dei campus universitari con reti WiFi.
Antonio Campa è referente GARR per l’Università del Salento
In particolare, la disponibilità di banda ha consentito alle reti di campus di poter reggere il maggiore traffico generato dagli utenti dei sistemi WiFi (oggi anche 802.11n). Un incremento di traffico dati che si è verificato principalmente a causa della maggiore utenza raggiunta con i sistemi WiFi (utenti ospiti e studenti propri e di altre Università in possesso di un portatile) rispetto ai sistemi wired e a causa dell’impiego continuo e frequente nel tempo del nuovo mezzo trasmissivo senza fili.
La maggiore velocità di comunicazione ha reso possibile, inoltre, lo sviluppo e la diffusione di quei servizi maggiori utilizzatori di banda come la formazione online, l’e-learning, lo streaming web e la Web TV, la videoconferenza ecc., ma anche lo sviluppo dei servizi che funzionano meglio quando la banda è disponibile e meglio controllabile, in termini di Qualità di Servizio (QoS), come il VoIP e le applicazioni di Unified Communication.
Sempre la disponibilità di banda è stata un fattore abilitante per l’integrazione del web 2.0 che ha visto affiancare al portale web istituzionale sia strumenti di interazione consolidati (ad esempio i forum) sia strumenti molto più innovativi (quali piattaforme di social network, blog, ecc.), con i quali è stato possibile favorire la creazione e la gestione di relazioni.
È stata la maggiore velocità di download a favorire, inoltre, il processo di federazione tra università, finalizzato all’erogazione di servizi informatici condivisi tra più atenei, nell’ottica del “mutuo soccorso” tra gli stessi, garantendo degli SLA (Service Level Agreement) predefiniti ma con dei costi più bassi. Tra questi è da citare il servizio di backup remoto tra più Università che, per garantire la continuità operativa ed il disaster recovery, sta organizzando la replica a diversi chilometri di distanza dei servizi applicativi e delle basi di dati presenti nei vari data center di ciascuna Università. Infine, ma non ultimo, il continuo evolversi delle applicazioni di supercalcolo che sfruttano autostrade telematiche sempre più capienti per elaborare informazioni spesso non localizzate e che si rendono disponibili in quantità sempre maggiori. Di queste applicazioni fanno largo uso i centri del CMCC, dell’Istituto Nanoscienze del CNR ed i centri di ricerca dipartimentali dell’Università del Salento.
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.
Voto attuale:
Ultimi articoli in rubrica
-
di Elis Bertazzon
-
di Franco Niccolucci
-
di Valeria Panebianco, Martina Pecoraro, Simone Novelli
-
di Erika Trotto
-
di Sara Di Giorgio