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Novità all'orizzonte per ricerca e innovazione
| Diassina Di Maggio | internazionale
a cura di Diassina Di Maggio, Direttore di APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea
Nonostante la crisi, l’Europa scommette sulla ricerca e l’innovazione nel nuovo quadro finanziario pluriennale
Lo scorso giugno la Commissione Europea ha presentato il quadro finanziario pluriennale, bilancio articolato su 7 anni che traduce in termini finanziari le priorità strategiche dell’Unione per il periodo 2014-2020. Numerose sono le novità, in particolare per il settore della Ricerca e Innovazione che, nonostante la crisi o forse proprio per superarla di slancio, vede significativi aumenti degli investimenti.
Tra le più interessanti vi è senz’altro l’introduzione di un nuovo strumento, il Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility) che, con una copertura di 40 miliardi di euro, più 10 miliardi a titolo del Fondo di coesione, finanzierà progetti transnazionali nel campo delle infrastrutture energetiche, dei trasporti e dell’ICT con lo scopo di rafforzare l’interconnessione tra i paesi europei. L’esperienza insegna che i bilanci nazionali non attribuiranno mai ad investimenti transfrontalieri una priorità sufficiente a dotare il mercato unico dell’infrastruttura di cui esso ha bisogno: il bilancio dell’UE può assicurare il finanziamento di progetti paneuropei che stabiliscano un collegamento tra il centro e la periferia.
Chiudere il cerchio dell’innovazione
Nella prospettiva di investire sulla competitività dell’Europa e creare lavoro e nuove idee, il quadro pluriennale prevede maggiori stanziamenti per istruzione, formazione e giovani con un nuovo programma integrato pari a 5,2 miliardi, e per la ricerca e l’innovazione con gli 80 miliardi di euro stanziati per il programma Horizon 2020, presentato ufficialmente lo scorso 30 Novembre. Al fine di semplificare l’accesso ai finanziamenti, evitare duplicazioni e complementare efficacemente gli investimenti Nazionali, in Horizon 2020 convergeranno i tre attuali strumenti per la ricerca ed innovazione: il Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico, il Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP) e l’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT). La scelta di mettere insieme queste esperienze lascia trasparire l’obiettivo chiave del nuovo programma: avvicinare il mondo della Ricerca pura alle realtà produttive, agendo su tutti gli anelli della “catena dell’innovazione” in modo da abbreviare il percorso dell’innovazione dalla Ricerca di base fino al mercato, con la conseguente crescita e creazione di posti di lavoro. Senza dimenticare l’innovazione non-tecnologica, ad esempio nel marketing oppure nel design. Innovazione nella società, crescita sostenibile e lavoro sono quindi le parole d’ordine del nuovo programma, che vuole aiutare l’Europa ad affrontare le grandi sfide di questo millennio. Horizon 2020 sarà infatti strettamente collegato alle priorità strategiche settoriali fondamentali quali la salute, la sicurezza alimentare e la bioeconomia, l’energia e il cambiamento climatico.
Parola d’ordine: ottimizzare
Anche se è ancora presto per sapere i dettagli, si prevedono rilevanti novità anche sui fronti finanziario ed amministrativo. La parola d’ordine è ottimizzazione: in tempi di austerità ogni euro deve essere investito nel modo più efficiente possibile e gli eccessi burocratici diventano un fardello troppo pesante da sopportare. Così nel nuovo programma si cercherà di promuovere gli investimenti del settore privato tramite strumenti finanziari innovativi e di favorire partenariati pubblicoprivato e pubblico- pubblico. La filosofia del nuovo programma quadro è quella di rimuovere, per quanto possibile, le barriere di accesso ai finanziamenti attraverso una standardizzazione e semplificazione dei meccanismi di finanziamento e delle norme di partecipazione. Nella pratica, questo si tradurrà in un pacchetto unico di regole per la partecipazione, valido per tutto il programma, nell’applicazione di procedure di rendicontazione più semplici e rimborsi più rapidi. Ma forse la novità più interessante in questo ambito è che il processo di approvazione dei progetti diventerà molto più rapido, permettendo di far partire un nuovo progetto in soli 100 giorni: con l’attuale iter, non è infrequente impiegare più di un anno dalla proposta al kick-off del progetto, col rischio che, intanto, le idee invecchino in un cassetto. Quando la novità parte dal basso Le novità del programma si basano sui risultati di una estesa consultazione che ha coinvolto oltre 1300 attori, tra compagnie, istituti di Ricerca e semplici cittadini. La consultazione era basata sul “Libro Verde: quadro strategico comune per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione dell’EU”, pubblicato negli scorsi mesi. Nel libro verde si propongono una serie di cambiamenti al sistema di finanziamento dell’innovazione in Europa, con lo scopo di rendere più semplice la partecipazione e massimizzare l’impatto sia scientifico che economico nonché l’efficienza degli investimenti. La consultazione ha riguardato tutti i paesi europei e si è svolta attraverso varie modalità: eventi, questionari online, risposte scritte, post in un blog creato a questo scopo. A rispondere sono stati oltre 750 grandi organizzazioni pubbliche e private più circa altri 1300 soggetti. Oggi i risultati di questa consultazione sono usati per finalizzare le proposte legislative per Horizon 2020, che saranno presentate a fine 2011 al Consiglio dell’Unione Europea e al Parlamento Europeo
La voce della Ricerca Italiana
APRE ha la missione di supportare e migliorare la partecipazione italiana ai Programmi Quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico e partecipare attivamente alla costruzione del prossimo è senza dubbio uno dei fattori che può contribuire a migliorare le performance future di partecipazione dell’Italia. A tale scopo, l’agenzia, diretta da Diassina Di Maggio, ha ritenuto importante coordinare e favorire il dialogo tra i diversi attori nazionali del mondo della ricerca e dell’innovazione avviando la fase che definiamo “Verso Horizon 2020”. Per questo, già all’inizio del 2011 sono stati attivati una serie di gruppi di lavoro e tavoli di concertazione a supporto del MIUR, che hanno coinvolto università, centri di ricerca, aziende, associazioni industriali, istituzioni del mondo della finanza e tutti gli attori che in Italia hanno maturato sul campo un’esperienza di Programmi Quadro. Il primo esercizio è stato quello di presentare il libro verde a tutti i potenziali stakeholder ed elaborare una risposta condivisa alla consultazione su di esso, rappresentativa di circa 130 istituzioni italiane. Nella pianificazione dei gruppi di lavoro APRE ha proceduto in base a una scelta di priorità, selezionando i programmi più rilevanti e promettenti come “Persone” e “Idee” e proseguendo con il dibattito sul programma “Infrastrutture”, che acquisterà ancora più rilevanza nel prossimo PQ. La discussione si è concentrata su tematiche trasversali come ”Innovazione” e “Piccole e Medie Imprese”, onnipresenti in ciascun aspetto della programmazione futura. Oggi il lavoro prosegue con approfondimenti tematici su “Materiali”, “Energia”, “Trasporti” e “Salute” e continuerà per tutto il 2012.
Per maggiori informazioni:
HORIZON 2020
Tutte le novità del nuovo programma
Il programma di Horizon 2020 è organizzato attorno a tre obiettivi strategici:
- Excellent Science
- con un budget di 24,6 miliardi di euro comprenderà iniziative dedicate a rafforzare la posizione dell’Europa come leader globale nel settore della Ricerca, tra cui le attività dello European Research Council, le iniziative Future and Emerging Technologies (FET), e le azioni Marie Curie, nonché fondi dedicati ad accesso ed interconnessione delle Infrastrutture di Ricerca di interesse paneuropeo.
- Industrial leadership
- con un budget di 17,9 miliardi di euro, includerà azioni volte a rendere l’Unione Europea più attraente per chi vuole investire in Ricerca e Innovazione, dagli investimenti in infrastrutture e tecnologie abilitanti, all’accesso a strumenti di risk financing per contrastare gli effetti della crisi finanziaria, al supporto del potenziale di innovazione delle PMI.
- Societal Challenges
- con 31,7 miliardi di euro costituisce la fetta più grossa del programma e si articola intorno a 6 aree strategiche, che si ritiene avranno un impatto sociale sostanziale:
- Salute, benessere e cambiamento demografico;
- Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, biologia marina, bioeconomia;
- Energia sicura e pulita ed efficienza energetica;
- Trasporti ecosostenibili, intelligenti e integrati;
- Cambiamento climatico, utilizzo sostenibile delle risorse e scienze dei materiali;
- Società sicura, inclusiva ed innovativa.
sito web: www.h2020.net
Europa 2020
Europa 2020 è la strategia di crescita elaborata dall’Unione Europea per trasformare l’economia europea in un’economia sostenibile, intelligente e inclusiva nel corso del prossimo decennio. La strategia è focalizzata sui cinque settori strategici di impiego, innovazione, ricerca e istruzione, energia e cambiamento climatico, inclusione sociale, dei quali vuole migliorare radicalmente la performance. Ad esempio, per quanto riguarda il potenziamento di ricerca e innovazione, il traguardo per il 2020 è di arruolare almeno un milione in più di ricercatori ed investire il 3% del PIL complessivo dell’unione Europea in R&S.
sito web: https://ec.europa.eu/europe2020/
Non rinunciare all’innovazione
“In un clima di austerità di bilancio per tutta l’Unione, la Commissione presenta una proposta ambiziosa ma realistica per il prossimo quadro finanziario pluriennale: ridistribuendo le dotazioni di bilancio in modo intelligente, la proposta crea un margine per finanziare nuove priorità, come infrastrutture transnazionali per l’energia e i trasporti, ricerca e sviluppo, istruzione e cultura, sicurezza alle frontiere esterne e rafforzamento delle relazioni con i nostri vicini a Sud e ad Est”.
Janusz Lewandowski
Commissario europeo per la Programmazione finanziaria e il bilancio
Rapporti di Buon Vicinato
Aumenti di budget anche per quanto riguarda le relazioni con i paesi extraeuropei, per le quali è previsto un budget di 70,2 miliardi di euro, in un momento in cui, con il mutare degli equilibri internazionali e l’emergere di nuove potenze, è importante consolidare e migliorare il ruolo dell’Europa. In particolare, per le cosiddette “politiche di vicinato” è previsto uno stanziamento di 16 miliardi di euro al fine di promuovere la democrazia e lo sviluppo ai confini dell’Unione.
Per saperne di più
Sul sito www.apre.it è possibile trovare tutte le informazioni sulle attività ed iniziative di APRE, la lista dei Soci (tra cui figura GARR) e l’elenco degli sportelli regionali. APRE fornisce anche assistenza telefonica, dal lunedì al venerdì in orari di ufficio, e un’assistenza personalizzata su appuntamento.
Com’è finanziata APRE
La principale risorsa di finanziamento dell’APRE sono i contributi versati annualmente dai Soci. Ci sono poi altri finanziamenti messi a disposizione nell’ambito di Convenzioni e Accordi, nonché le rette dei corsi a pagamento periodicamente organizzati e i corrispettivi percepiti per altre attività per progetti europei
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