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CETEMPS: ecco come rispondiamo alle false informazioni sul clima
| Maddalena Vario | Caffè scientifico
Anche il CETEMPS ha sottoscritto la lettera aperta “No a false informazioni sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica”. A colloquio con la professoressa Rossella Ferretti per saperne di più.
Si fa confusione tra meteo e clima. Il meteo è relativo ad una condizione temporanea di tempo atmosferico, il clima è l’insieme di tutti i fenomeni che si verificano in un tempo molto più lungo
In Abruzzo, ospitato dall’Università dell’Aquila, c’è un centro di eccellenza rinomato anche a livello internazionale che si chiama CETEMPS (Centro di Eccellenza in Telerilevamento E Modellistica Previsionale di eventi Severi). Promuove e coordina l’attività di ricerca nelle aree di previsione meteorologica a breve e lungo termine e fornisce un servizio di supporto all’osservazione e previsione idrometeorologica della Regione Abruzzo da oltre 15 anni, utilizzando le risorse di calcolo del centro di calcolo dell’INFN del Gran Sasso. Abbiamo intervistato la professoressa Rossella Ferretti, che si occupa di dinamica meteorologica tra cui le previsioni a scala regionale e locale.
So che avete sottoscritto la lettera aperta “No a false informazioni sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica”. Perché tutta questa confusione?
Il Mer de Glace (Mare di Ghiaccio) è il più grande ghiacciaio di Francia. Situato sul lato nord del massiccio del Monte Bianco perde ogni anno 8-10 metri del suo spessore.
Sì è vero, c’è molta confusione e credo che il malinteso di fondo parta dalla confusione che si fa tra meteo e clima. Giornate di freddo anomalo e tempeste improvvise non smentiscono la teoria del riscaldamento globale, perché il fenomeno riguarda il meteo, non il clima. Il meteo è relativo a una condizione temporanea di tempo atmosferico e temperature mentre il clima è l’insieme di tutti i fenomeni meteorologici e atmosferici che si verificano in un lasso di tempo molto, molto più lungo. Le osservazioni ci dicono che il sistema Terra è oggi sottoposto a variazioni climatiche molto marcate e che le concentrazioni di gas serra in atmosfera, quali l’anidride carbonica e il metano, sono in continua crescita, per un uso sempre più massiccio di combustibili fossili e anidride carbonica. Queste osservazioni confermano ciò che la teoria ci dice ovvero che le attività antropiche sono la causa principale dei cambiamenti climatici a scala globale. È sotto gli occhi di tutti che diversi ghiacciai si stanno sciogliendo e sul Gran Sasso il nostro ghiacciaio del Calderone, il più meridionale d’Europa, è praticamente scomparso.
È ormai dimostrato che un’accurata stima dello stato iniziale dell’atmosfera è un passaggio chiave per una corretta previsione meteorologica, in particolare il CETEMPS ha sviluppato differenti metodologie in questo ambito tra cui quella nota come assimilazione dei dati ad approccio variazionale. In cosa consiste esattamente?
L’approccio variazionale utilizza tecniche statistiche per migliorare le condizioni iniziali e di conseguenza le previsioni. Siamo tra i pochi in Italia ad utilizzare questo approccio che ci permette, integrando quotidianamente le osservazioni raccolte su scala globale dal centro europeo ECMWF con le nostre osservazioni, di fare ogni giorno analisi molto dettagliate su scala regionale per capire lo stato dell’atmosfera. Tali analisi vengono poi immesse in modelli previsionali ad altissima risoluzione (si parla di 1 km di risoluzione) che richiedono risorse computazionali molto elevate e capacità di rete adeguate. Al momento in collaborazione con ECMWF, il CETEMPS sta lavorando ad un progetto di ricerca che riguarda l’assimilazione dei dati ad approccio variazionale e le simulazioni a lungo termine. Il progetto di ricerca ha l’obiettivo di capire quali delle tecniche variazionali danno delle risposte migliori alle risoluzioni spaziali a cui stiamo lavorando. Abbiamo chiesto di poter utilizzare le risorse di calcolo di ECMWF, sulle quali facciamo girare i nostri modelli. L’altro progetto che stiamo scrivendo, riguarda invece le simulazioni a lungo termine finalizzate a comprendere come varieranno negli anni le precipitazioni e di conseguenza la temperatura del clima su scala regionale: in particolare l’utilizzo di modelli a risoluzioni molto alte per ipotizzare vari scenari climatici è la direzione verso cui si sta muovendo tutta la comunità scientifica con l’obiettivo di avere risposte sempre più accurate a questo tipo di quesiti.
La professoressa Rossella Ferretti insegna Modellistica Ambientale, Meteorologia, Climatologia e Fisica computazionale all’Università dell’Aquila
Quali altre collaborazioni internazionali state portando avanti?
Con il gruppo Osservazione della Terra del CETEMPS stiamo lavorando alla realizzazione di un laboratorio distribuito nella Valle dell’Aterno per avere un osservatorio a scala locale da poter utilizzare per capire i processi di dinamica, ovvero i moti che avvengono nelle valli vicino le montagne, e rappresentarli nella maniera migliore nei nostri modelli a breve e lungo termine in modo da migliorare le approssimazioni che sono state fatte e che non sono del tutto corrette. Questo ci permette anche di costruire delle serie storiche che potremo utilizzare in futuro per conoscere il clima della regione Abruzzo.
Le analisi sono immesse in modelli previsionali ad alta risoluzione e perciò richiedono elevate risorse computazionali e capacità di rete adeguate
Questo laboratorio osservativo si inserirà in una campagna internazionale che inizierà nel 2023 coinvolgendo i paesi che sono a ridosso delle Alpi come Francia, Germania e Svizzera. Il focus della campagna è il territorio montuoso, molto più difficile da capire rispetto agli altri per le numerose peculiarità e di conseguenza di difficile rappresentazione nei modelli di previsione, in particolare andremo a studiare le interazioni tra territorio e atmosfera per capire come i moti atmosferici possano cambiare a seconda del territorio. Siamo riusciti ad inserire in questa campagna l’area del Gran Sasso, che risulta essere l’unico sito del Centro Italia che vi sta partecipando. L’essere stati inseriti in questa campagna internazionale è importante perché ci fa capire come il nostro territorio abbia delle caratteristiche di interesse non solo a livello locale ma anche globale: si parte infatti dal locale per poi passare ad un livello successivo e arrivare a risultati validi su ampia scala.
Un’ultima cosa: come possiamo rispondere alla disinformazione dilagante sulle questioni che riguardano il clima?
Noi a questa confusione rispondiamo diffondendo le informazioni corrette e continuando a formare i nostri giovani, perché solo con la conoscenza si possono affrontare i problemi in maniera corretta. È da poco partito un corso di Laurea Magistrale in Atmospheric Science and Technology, tra i pochi in Italia che si occupa di queste discipline. È nato da una cooperazione tra l’Università degli Studi dell’Aquila e Sapienza Università di Roma ed è un corso di laurea interdisciplinare che unisce gli ambiti della fisica con quelli dell’ingegneria alla fine del quale gli studenti riceveranno insieme al titolo un attestato di conformità alla formazione di meteorologo che viene rilasciato da parte dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale attraverso il rappresentante in Italia dell’Aeronautica Militare. Il titolo ha inoltre ottenuto l’attestato di conformità alla formazione di meteorologo. Questo corso di laurea si affiancherà alla nostra prestigiosa Scuola Estiva Internazionale di Scienze dell’Atmosfera e dell’Oceano (ISSAOS), un appuntamento ormai biennale che organizziamo all’Aquila dal 2000.
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