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Ricerca e Formazione: obiettivo 2020

Ricerca e Formazione: obiettivo 2020

| Maddalena Vario | internazionale
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Intervista a Fiorenzo Scaroni, Segretario generale di SWITCH - la rete della ricerca svizzera

La rete della ricerca svizzera ci svela strategie e azioni per il prossimo decennio

scaroni Come sarà l’università nel 2020 e quali potrebbero essere gli apporti dell’ICT e della reti nel campo della ricerca e della formazione? Quali saranno gli strumenti collaborativi del futuro? E come la rete della ricerca può dare il suo contributo? Lo abbiamo chiesto alla rete della ricerca svizzera SWITCH che ha deciso di confrontarsi sul campo con studenti, politici, docenti, ricercatori e da lì è partita per lo sviluppo della sua strategia 2020. A colloquio con il suo Segretario Generale, Fiorenzo Scaroni.

Quali sono le motivazioni che hanno ispirato lo sviluppo della strategia di SWITCH fino al 2020?

L’ultima strategia di SWITCH fu elaborata nel 2001 ed era focalizzata sui temi della rete a fibre ottiche, della sicurezza e degli strumenti collaborativi. Quattro anni dopo quell’elaborazione, nel 2005, una Peer Review ne confermò gli ottimi risultati, raccomandando però una pianificazione più a lungo termine e un ulteriore coinvolgimento delle università, attraverso un’esortazione degli utenti a sviluppare strategie proprie e ad esprimere le loro necessità. Da qui è partita l’idea del progetto di sviluppo della nuova strategia, progetto che è stato avallato dal Consiglio di Fondazione di SWITCH (che include rappresentanti dei cantoni, dei gremii federali di coordinamento delle politiche di ricerca e formazione, nonché dei diversi tipi di università presenti in Svizzera) alla fine del 2007 ed è iniziato nel 2008.

Quale procedura è stata adottata?

Sono stati condotti vari studi da esperti su diversi argomenti, non solo sul ruolo dell’ICT ma anche sulla visione delle Università a lungo termine, in particolare su come sarà l’Università nel 2020 e quali potrebbero essere gli apporti dell’ICT nel campo della ricerca e della formazione. Partendo da questi rapporti, si sono definiti numerosi temi e spunti su cui riflettere e discutere. Nel 2009 è stato quindi organizzato un workshop di una giornata con gli stakeholder di SWITCH, per valutare e interrogarsi su questi temi da diversi punti di vista: che rilevanza hanno per gli stakeholder di SWITCH? Quanto sono prioritari, anche a livello politico e temporale? Come SWITCH potrebbe dare il suo contributo in relazione a questi argomenti? Al workshop sono stati invitati studenti, politici, docenti, dirigenti di istituzioni formative, ricercatori, collaboratori tecnici e rettori delle Università, in tutto circa 120 persone. Dopo la presentazione dei rapporti da parte degli esperti, i partecipanti sono stati divisi in gruppi non omogenei, in cui studenti, politici e rettori hanno avuto l’opportunità di confrontarsi e lavorare insieme. In un secondo momento i gruppi sono stati composti seguendo il criterio dell’omogeneità ed alla fine della giornata ognuno ha consegnato il proprio rapporto. Non pensavo che in una giornata si potesse fare tutto questo lavoro! Il risultato è stato un rapporto generale redatto dall’agenzia esterna che ha accompagnato il workshop, in cui sono stati definiti una lista di temi. Su questi ultimi, il comitato ha lavorato facendo un ulteriore lavoro di screening e prioritizzazione dei temi rilevanti per SWITCH, fino a presentare una relazione al Consiglio di Fondazione di SWITCH. Tale relazione è stata successivamente rielaborata da parte del Consiglio nella versione definitiva su cui oggi stiamo lavorando

Quali campi di attività sono emersi?

I campi di attività strategici individuati sono stati divisi in 3 categorie: ci sono le attività considerate particolarmente strategiche, in cui SWITCH deve agire da leader comportandosi in maniera proattiva, quelle in cui SWITCH è coinvolta ma solo in collaborazione con le università e, infine, quelle che al momento sono solo delle proposte, sulle quali si potrebbe intervenire successivamente.

Quali sono le attività in cui è considerato strategico che SWITH agisca da leader?

Come prima cosa l’infrastruttura di rete e i servizi che sono sulla rete, come ad esempio AAI (Infrastrutture di Autenticazione e Autorizzazione), la sicurezza e la tecnologia Grid, ormai considerati delle commodity. Segue l’attività di supporto alla collaborazione, in cui l’idea è di fornire una piattaforma di collaborazione semplice, che raccolga tutti i tool che SWITCH offre, quali ad esempio la videoconferenza per le riunioni a distanza, le applicazioni per gestire e condividere i documenti in rete, il servizio di mailing list, in modo da rendere possibile il loro uso integrato in maniera semplice e immediata. Altra attività emersa è l’e-Identity for learners, che parte dall’idea di accompagnare lo studente durante lo studio e successivamente durante l’intero percorso lavorativo. Avvalendoci della nostra esperienza nel campo dell’AAI, stiamo lavorando per dare allo studente un’identificazione elettronica unica, alla quale associare il suo portfolio personale (diplomi, esperienze professionali, documenti rilevanti e così via). L’obiettivo finale è fare in modo che titoli di studio, ma anche altre informazioni a carattere ufficiale, siano certificati dalle università e dagli enti preposti. La certificazione è infatti l’elemento chiave che fa la differenza rispetto ai professional social network come Linkedin. Tra le attività del primo gruppo c’è anche quella di coordinamento, che ha come obiettivo fornire una piattaforma neutra di reti e servizi che sia a supporto a gruppi di lavoro della comunità di SWITCH (ad esempio sull’e-learning, su AAI, sugli aspetti giuridici dell’ICT, sulla sicurezza ecc.). Completano il quadro l’attività di registrazione dei domini .ch e .li (Principato del Lichtenstein) e la vendita di servizi a terzi. SWITCH non riceve sussidi dalla Confederazione ed i costi della fondazione sono coperti in parte dai nostri utenti ed in parte dalle entrate che vengono sia dai nomi a dominio sia dalla vendita dei servizi a terzi. Se possediamo una competenza che non è presente sul mercato, che oltre ad essere d’interesse per terzi consente anche alla nostra comunità di avere un vantaggio tramite sinergie non solo di natura finanziaria, riteniamo proficuo vendere sul mercato proprio quei servizi che si basano su questa competenza. Un esempio è il servizio CERT sulla sicurezza per le piccole banche.

Quali sono le attività che portate avanti in collaborazione con la vostra comunità?

Si tratta di attività connesse all’e-learning e all’e-science. In merito all’e-learning, un gruppo di lavoro sta sviluppando l’elearning object repository usato dalle università, un “deposito” dove ogni docente può mettere il suo modulo di e-learning e al quale tutte le università possono accedere tramite AAI. Oltre al repository esistono anche altri servizi per registrare e riprodurre lezioni o presentazioni ad uso degli studenti. Le attività nell’ambito dell’e-science riguardano il supporto a progetti di ricerca che necessitano di risorse particolarmente esigenti o al limite della tecnologia attuale. Infine, vorrei menzionare un’ultima attività che è emersa nel piano strategico e che attualmente è in fase di valutazione. Si tratta del data life cycle management for scientific information, che riguarda la gestione delle grosse moli di dati prodotte dai ricercatori. In relazione a questo, il comitato della fondazione è stato recentemente in visita in Inghilterra, Norvegia e Finlandia per vedere cosa è stato fatto in questi Paesi e che ruolo potremmo avere noi in questo ambito.

Come si sta preparando ed organizzando SWITCH per l’attuazione della nuove strategia?

L’idea principale è che la struttura organizzativa non sia più in funzione di prodotti e servizi ma in funzione degli utenti finali. Quando il Consiglio di Fondazione ha avallato la proposta del piano strategico, la direzione di SWITCH ha iniziato l’attuazione della nuova strategia, proprio partendo da una riorganizzazione, tuttora in corso, della struttura aziendale. Struttura orientata ai vari gruppi di interesse dei nostri utenti, ossia i servizi informatici delle università, i docenti e ricercatori, gli studenti e infine i nostri partner terzi. In questo modo siamo certi di poter fornire in modo ottimale i servizi che i nostri utenti e partner richiedono.

Per maggiori informazioni: www.switch.ch

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