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Molto di nuovo sul fronte Sud-Orientale

Molto di nuovo sul fronte Sud-Orientale

| Federica Tanlongo | Internazionale

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Ecco il futuro delle e-Infrastructure arabe per l’istruzione e la ricerca

Mettete una regione del mondo che comprende 21 Paesi e attraversa 4 paralleli, la cui popolazione totale si aggira attorno a 400 milioni di persone, oltre la metà delle quali più giovani di 25 anni, e può comunicare attraverso una lingua comune, in cui la penetrazione della rete e delle tecnologie dell’informazione è ancora comparativamente bassa e già sta avendo un impatto dirompente su tutti i livelli della società, fino a dare il via a vere e proprie rivoluzioni: immaginate le potenzialità!

Come avrete capito, stiamo parlando del mondo arabo e oggi, anche alla luce degli eventi della Primavera Araba è difficile non interrogarsi sull’enorme potenziale che essa racchiude, su come evolveranno i suoi rapporti con l’occidente e su quale ruolo potrà giocare sulla scena internazionale. Non abbiamo certo la presunzione di rispondere a tutte queste domande, ma possiamo raccontarvi quello che sta succedendo nell’ambito delle infrastrutture digitali per la ricerca, approfittando della prima conferenza regionale sulle e-Infrastructure, organizzata da ASREN, alla quale abbiamo assistito nei giorni scorsi. e-AGE 2011 (integrating Arab e-infrastructures in a Global Environment) si è tenuta ad Amman, capitale della Giordania e patria di elezione di ASREN (la rete pan-araba della ricerca e dell’istruzione), giovane organizzazione della quale ospita gli uffici direttivi, con il patrocinio della Corona e alla presenza del ministro dell’istruzione e della ricerca e di quello delle telecomunicazioni.

Lo slogan della conferenza “Insieme diamo forma al futuro delle reti dell’Istruzione e della Ricerca” riassume efficacemente l’obiettivo strategico delle due fittissime giornate di lavori, quello appunto di contribuire alla sfida di realizzare una rete regionale avanzata dedicata alla scienza e all’istruzione interconnessa a livello globale in un’area ancora afflitta da costi altissimi dei collegamenti internazionali, legati a situazioni di monopolio o quasi-monopolio. Il programma ha coinvolto speaker provenienti da una ventina di paesi dell’area araba e non solo, che si sono concentrati sullo stato e delle prospettive delle infrastrutture digitali per la ricerca e l’istruzione nella regione. Ne emerge l’immagine di una regione ricca di sfaccettature con punte d’eccellenza ma anche tanto lavoro ancora da fare. Qui si lavora alla creazione di biblioteche digitali arabe, che preservino la ricchezza di questa cultura e la rendano disponibile all’umanità; qui i social network diventano non solo veicolo del dissenso e dell’insoddisfazione delle giovani generazioni, ma anche strumento di formazione cooperativa ed inclusione; qui, l’elearning e la lingua comune regalano alle università la possibilità di offrire corsi attraverso tutta la regione ed arrivare anche alle sedi più disagiate, e si fanno strumento di emancipazione per le studentesse di quei paesi, come ad esempio l’Arabia Saudita, in cui una donna può ancora avere difficoltà enormi a partecipare a un seminario dal vivo. Una grande attenzione è stata riservata anche ai temi di cooperazione internazionale; non dimentichiamo del resto che la stessa ASREN è nata nell’ambito del lavoro portato avanti da progetti europei come EUMEDCONNECT o EUMEDGRID. Rappresentanti ufficiali della commissione europea, dell’ITU, dell’UNESCO e della Banca Mondiale hanno quindi partecipato ai lavori e discusso future strategie di collaborazione. L’impressione che si riceve da tutto questo è un senso di innumerevoli possibilità che aspettano di essere colte e le infrastrutture digitali possono davvero far molto in questa direzione. Ma soprattutto, almeno a giudicare dalla partecipazione alla conferenza di rappresentanti eccellenti degli stakeholder tipici delle reti della ricerca, come grandi università, centri di ricerca e fondazioni scientifiche, l’impressione è che la consapevolezza di queste opportunità stia crescendo nella comunità della ricerca e dell’istruzione di questi paesi, e con essa le aspettative verso strumenti di comunicazione e collaborazione capaci di portare il mondo arabo al centro della scena scientifica.

Sono orgoglioso di essere arabo, orgoglioso del contributo della nazione araba alla civiltà ed intendo lavorare perché il mondo arabo ritrovi la sua eccellenza scientifica e culturale e si riguadagni un posto tra i leader di questo mondo. Il mondo arabo non merita niente di meno.

Talal Abu-Ghazaleh
presidente di ASREN

Per maggiori informazioni: www.asrenorg.net

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