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Il giorno dell’Open Science europea
| Federica Tanlongo | Internazionale
A Vienna lancio ufficiale per la European Open Science Cloud
Il 23 Novembre scorso si è tenuto a Vienna il lancio ufficiale della European Open Science Cloud (EOSC), come parte del programma del semestre austriaco di presidenza del consiglio dell’Unione Europea.
Un momento di snodo del programma fortemente voluto dalla Commissione con l’obiettivo di realizzare una piattaforma europea per lo sviluppo della open science partito tre anni fa e che ha già messo in moto finanziamenti per oltre 300 milioni di euro e collaborazioni che hanno coinvolto tutti i paesi dell’Unione. La costruzione di EOSC è una parte integrante della cosiddetta strategia del Digital Single Market inaugurata nel 2015.
Nel corso dell’evento, i 3 rappresentanti governativi della presidenza in carica, della passata e dell’entrante hanno pronunciato la Dichiarazione di Vienna sulla Governance della European Open Science Cloud. La dichiarazione riassume le consultazioni fatte in questi anni e ribadisce gli impegni presi dagli stati membri e la volontà di supportare attivamente questo sforzo condiviso per realizzare la vision di EOSC.
Cathrin Stover di Géant, neoeletta vicepresidente dell’EOSC Executive Board
Nella stessa occasione è anche stato presentato il consiglio direttivo (Executive Board) di EOSC, composto da 11 membri, di cui 3 esperti indipendenti e 8 rappresentanti di vari stakeholder, tra cui GÈANT, che sarà rappresentata da Cathrin Stöver, Chief Collaboration Officer in forza alla dorsale europea da quasi venti anni. Il board include inoltre 4 rappresentanti di infrastrutture di ricerca europee (CESSDA ERIC , EMBL, ESS e OpenAIRE 2 di organizzazioni centrate sull’Open Science (Research Data Alliance e Science Europe) e uno di CESAER, l’associazione delle università politecniche europee: Karel Luyben, che presiederà il consiglio, con la Stöver come sua vice. È stato inoltre comunicato che molti paesi membri hanno già nominato i loro rappresentanti nella Governance Board di EOSC. Il MIUR ha nominato il Prof. Giorgio Rossi dell’Università di Milano.
Infine, è stata svelata la prima versione del portale di EOSC, che avrà la fondamentale funzione di offrire ai quasi 2 milioni di ricercatori e 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnica una piattaforma per conservare, condividere e riutilizzare i loro dati. Il portale è stato realizzato nell’ambito della collaborazione tra quattro progetti: EOSCpilot, EOSC-hub, eInfraCentral e OpenAire e si vuole proporre (nelle parole di Tiziana Ferrari, coordinatrice tecnica di EOSC-hub) come una sorta di “mappa mundi” dell’universo di EOSC. La sua inaugurazione segna un’importante milestone raggiunta nel processo di costruzione di EOSC, con l’esposizione del primo catalogo dei servizi. Si tratta di un lavoro cominciato con il workplan 2016-17 ma che ha subito una decisa accelerazione con le molte call for proposal concluse negli scorsi mesi o ancora aperte. Da queste call stanno uscendo i progetti che contribuiranno a dar forma alla Open Science Cloud europea nel prossimo triennio sotto molteplici aspetti: la governance, il coinvolgimento delle iniziative nazionali e delle varie comunità di ricerca, lo sviluppo di servizi innovativi e l’integrazione di servizi commerciali nell’ecosistema di EOSC.
“Dobbiamo essere costantemente user-driven e assicurarci che le voci nuove siano sempre ascoltate, lavorare in un modo che sia quanto più possibile inclusivo e fare in modo che tutte le regioni d’Europa siano rappresentate, anche quelle da cui finora abbiamo sentito poco. Siamo di fronte ad una grande sfida e quello che vogliamo ottenere è qualcosa che funzioni davvero per i ricercatori, che i ricercatori vogliano usare: ciò di cui abbiamo bisogno ora è entusiasmo, collaborazione e pragmatismo. Per dirla con un proverbio africano “quando i ragni lavorano insieme, allora le reti possono intrappolare un leone”
Cathrin Stover
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