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INGV :: TABOO, una rete per studiare le faglie e i terremoti
| Silvia Mattoni | La voce della comunità
#LaRicercaComunica
Si chiama TABOO (The Alto Tiberina Near Fault Observatory), la nuova infrastruttura di ricerca e monitoraggio costruita dall'INGV tra l’Umbria, la Toscana e le Marche.
Una rete geofisica a carattere multidisciplinare, all’avanguardia nel mondo, in grado di studiare i più piccoli processi deformativi e segnali associati, di complessi sistemi di faglie attive. Il sistema di faglie monitorato è quello dell’Alta Valle del Tevere dominato dalla presenza di una faglia normale a basso angolo d’immersione (15°-20°), nota con il nome di Faglia Alto Tiberina (ATF). Si tratta di una faglia che per le sue dimensioni potrebbe generare un terremoto di magnitudo superiore a 7, quindi molto più grande della media dei terremoti storici conosciuti che hanno interessato questa porzione dell’Appennino umbro-marchigiano, un’area densamente popolata e con un enorme patrimonio artistico.
I siti della rete TABOO sono equipaggiati con sensori sismici, antenne geodetiche (GPS), corner reflectors, apparecchiature per la misura della concentrazione di Radon e antenne per la misura di segnali elettromagnetici. Ogni sito è poi dotato di un sistema per la trasmissione (Wi-Fi) dei segnali e per l’alimentazione della strumentazione. La rete sismica ha già permesso di localizzare più di 30.000 terremoti nel periodo 2010-2014, tutti di magnitudo inferiore a 4.0.
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