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A Genova, la scuola si lancia verso il futuro
A Genova, la scuola si lancia verso il futuro

A Genova, la scuola si lancia verso il futuro

| Elis Bertazzon | La voce della comunità

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Storia di un convitto e cinque scuole che si sono connesse alla rete GARR

Nel panorama della scuola italiana, la connessione è ancora molto carente, sebbene in realtà il quadro sia molto eterogeneo e nonostante la sua importanza sia stata recentemente riconosciuta dal MIUR nel PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale). Tra le cause principali ci sono la mancanza di cablatura interna agli edifici scolastici e soprattutto la scarsa qualità della rete disponibile, con connessioni deboli, instabili e, comunque, insufficienti a rispondere alle esigenze di una comunità complessa come quella scolastica.

La collaborazione tra il mondo dell’università e quello della scuola può essere la soluzione vincente, come testimonia la storia di un convitto e cinque scuole genovesi che si sono connessi a GARR attraverso la rete metropolitana di Genova, GenuaNet. Ne parliamo con la professoressa Delfino, referente dell’Istituto Onnicomprensivo annesso al convitto Cristoforo Colombo.

Manuela DelfinoManuela Delfino
Istituto Onnicomprensivo Colombo di Genova
Docente di storia e geografia e animatore digitale
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Professoressa Delfino, può spiegarci la composizione del vostro Istituto?

Il Convitto Nazionale e l’Istituto Onnicomprensivo annesso riuniscono in un’unica istituzione due realtà molto diverse: da un lato un convitto residenziale, dall’altro cinque scuole (una primaria, tre secondarie di I grado e un liceo scientifico). All’interno dell’Istituto si svolgono attività didattiche, amministrative e residenziali oltre alle attività del LabTd, uno spazio per la formazione del personale scolastico del territorio. In totale, parliamo di un’utenza di circa 1000 studenti, più di 100 convittori e più di 200 unità di personale oltre ad un centinaio di visitatori a settimana per la formazione.

Qual era la situazione della rete e cosa vi ha spinto al cambiamento?

I docenti dell’Istituto sono utenti abituali delle risorse della rete e maturi per farne uso in aula: senza questa premessa probabilmente avremmo potuto continuare a lavorare nelle condizioni precedenti. A questo si aggiunge la presenza di una dirigenza sensibile a porre i docenti e gli educatori dei convittori nelle condizioni lavorative migliori.

PER UNA VERA INNOVAZIONE DIDATTICA SERVONO FIBRA OTTICA, CONNETTIVITÀ E CABLAGGIO INTERNO

La rete dell’Istituto ha avuto una sua evoluzione: inizialmente sono stati realizzati dei laboratori informatici, poi sono state cablate quasi tutte le aule e, con l’introduzione del registro elettronico, vi è stata una spinta ulteriore nel fornire connessione anche a tutti gli spazi docenti. Questa continua trasformazione ha portato alla compresenza negli stessi edifici di più linee sovrapposte, prive di uno schema generale e poco efficienti. La LAN era diffusa in modo omogeneo nell’Istituto, ma non era molto affidabile e la copertura Wi-Fi era insufficiente e riguardava solo alcune aree.

La stabilità della connessione e la sua velocità sono condizioni molto importanti per la scuola e non solo per una maggior efficienza gestionale: quando questi due elementi mancano, i docenti spesso rinunciano a priori all’uso della tecnologia per timore di perdere tempo in frustranti tentativi di connessione. In una situazione simile, anche insegnare ad utilizzare gli strumenti digitali diventa difficoltosa. Tutto ciò ci ha portati a lavorare per una nuova connessione.

Come siete arrivati a GARR?

Conoscevamo GARR, ma pensavamo fosse una prerogativa dell’università e degli enti di ricerca. Quando abbiamo capito che non era così, abbiamo sollecitato un intervento da parte delle amministrazioni locali o degli organi del MIUR per portare un cambiamento nei singoli istituti. Ovviamente, però, per quanto ci siano volontà e sensibilità, le azioni diffuse sul territorio richiedono tempi lunghi e per questo abbiamo deciso di provare a muoverci in autonomia, contattando direttamente GARR e l’Università di Genova, che hanno reso possibile un collegamento dell’Istituto a GenuaNet.

Da lì, tutto è cambiato. Dopo vari incontri per studiare la fattibilità, le caratteristiche e i costi del progetto, siamo arrivati alla configurazione dell’infrastruttura di rete dell’Istituto che è oggi attiva. Abbiamo un accesso unificato e protetto da firewall alla rete GARR e a Internet con una velocità di 100 Mbps simmetrici, e la disponibilità di 5 indirizzi IP pubblici per l’accesso ad Internet e per erogare servizi verso l’esterno e una connessione diretta e ad alta velocità tra le sedi dell’Istituto.

Paolo Cortigiani

Abbiamo scelto di dare fiducia agli enti e istituzioni che sono tra i promotori di GARR: rispetto agli operatori commerciali, abbiamo optato per interlocutori che hanno come primo obiettivo dare nuove opportunità di comunicazione e di scambio tra chi si occupa di cultura, ricerca e didattica. In questo ci auguriamo che, al di là della velocità di connessione e della stabilità, la rete GARR consenta di aprire nuove collaborazioni con il mondo dell’università e della ricerca.

Paolo Cortigiani Dirigente Scolastico
Istituto Colombo di Genova

Com’è cambiata la situazione con il collegamento alla rete GARR?

Abbiamo ottenuto immediatamente quello che volevamo. Oltre alla velocità e alla stabilità della rete, il vantaggio forse più importante è che questo collegamento ci ha dato la sensazione di essere proiettati verso il futuro: aver scelto fibre ottiche ed essere completamente indipendenti dai provider consente di essere liberi di progettare le future evoluzioni e modificare la topologia della rete secondo le nostre esigenze. Senza scordare poi il vantaggio organizzativo di avere un unico punto di accesso Internet.

Inoltre, dal punto di vista finanziario l’investimento fatto verrà recuperato dalla chiusura dei molteplici contratti di traffico dati. Secondo i nostri calcoli, in meno di 18 mesi riusciremo ad ammortizzare l’investimento una tantum iniziale di posa dei cavi e predisposizione degli apparati e dopo tale periodo riusciremo a garantire all’Istituto un risparmio annuo di quasi 5.000 euro.

Riuscite a rispondere a esigenze diverse?

La connessione a GARR ci ha portati a ripensare alla nostra rete per renderla funzionale alle diverse esigenze dei nostri utenti: docenti ed educatori, studenti e convittori, personale amministrativo. Per esempio, nella scuola dove insegno, è in corso il progetto PON-FSE “Snodi formativi”, volto allo sviluppo professionale del personale della scuola sull’innovazione didattica e organizzativa: in un periodo di un anno e mezzo eroghiamo corsi a 1.200 tra docenti, dirigenti, amministrativi e assistenti tecnici di istituti scolastici del territorio ligure. Trattandosi di corsi che riguardano l’innovazione digitale e parlando della rete, volevamo delle configurazioni secondo le norme della PA. Ora riusciamo a fornire le credenziali personali al Wi-Fi secondo le regole (credenziali personali attivate all’inizio dei corsi) così come dovrebbe essere, ma come non riuscivamo a fare.

La collaborazione con i colleghi dell’Università è stata fondamentale e posso dire che uno dei grandi risultati di questo progetto è stato quello di aver creato un forte contatto tra l’Università e l’Istituto, due mondi che raramente lavorano a stretto contatto. Con loro si è creato un vero spirito di squadra, tanto che, durante la fase di pianificazione, si sono resi disponibili e hanno lavorato con grande professionalità: per garantire che non venisse meno la connessione nelle classi, sono intervenuti sulle linee nei momenti in cui non si svolgono le lezioni.

Cosa significa: “Ci sentiamo proiettati verso il futuro”?

Per noi significa avere quelle “condizioni abilitanti all’uso della tecnologia” indicate dal PNSD. In pratica, vogliamo che i docenti entrino in aula preoccupandosi solo di questioni didattiche, senza dover pensare, ad esempio, alla stabilità della rete. La rete in aula, infatti, non è fine a se stessa, ma è strumento prezioso, utile in molte occasioni. Capita che i docenti programmino la necessità di utilizzare la rete, ma è altrettanto diffuso l’uso occasionale, estemporaneo: così come durante le ore di lezione accade di consultare un dizionario, si può avere necessità di accedere a Internet. Può capitare quindi che gli strumenti tecnologici già in possesso dei nostri alunni diventino uno strumento utile per le attività in corso: il BYOD è un’opportunità da cogliere, ovviamente con le dovute cautele. Per poter usare bene la rete e le risorse digitali è necessario stabilire le “regole del gioco”, che siano condivise tra docenti e studenti: siamo convinti che la condizione necessaria per il BYOD sia la creazione di un clima di fiducia e di rispetto reciproci, oltre alla condivisione di regole chiare (quando si possono usare i propri strumenti, come, cosa si può condividere e con chi).

Nella scuola in cui insegno, l’uso del digitale è abituale e diffuso in molte discipline: per esempio chiediamo agli studenti di usare alcuni dei loro strumenti per registrare audio o fare riprese video nelle attività finalizzate alla produzione di cortometraggi o per riprendere esperimenti scientifici.

Quali piani prevedete nei prossimi mesi?

Ora per noi inizia la fase più interessante del percorso, che è quella della profilatura degli utenti, della personalizzazione degli accessi (in particolare del Wi-Fi) per docenti e studenti. Il PNSD, che è il testo normativo di riferimento, dice che nelle scuole bisogna pensare a delle azioni che incentivino l’uso delle tecnologie da parte degli studenti, tenendo conto di alcuni elementi (per esempio, si fa riferimento alla sicurezza delle interazioni, o “alla coesistenza sugli stessi dispositivi personali di occasioni sia di didattica, sia per la socialità”). Con la rete che avevamo prima, preoccupati come eravamo da altre questioni, non riuscivamo a fornire credenziali personalizzate per l’accesso al Wi-Fi. Ora la professoressa Traverso sta seguendo un progetto di collaborazione dell’Istituto con Liguria Digitale che ci sta aiutando a predisporre le condizioni per pratiche di BYOD connettendosi al Wi-Fi della scuola, configurando gruppi e sottogruppi attivabili (e disattivabili) in modo veloce e sicuro anche per quella parte del personale scolastico meno avvezza all’uso degli strumenti digitali.

L’obiettivo di prossima realizzazione è predisporre apparecchiature per il riconoscimento automatico (e di conseguenza la connessione automatica) per i docenti connessi con i servizi Google Suite attivi da tempo nella scuola.

Nuovo accordo quadro tra GenuaNet e GARR

Logo Università di Genova

È stato recentemente firmato un nuovo accordo di collaborazione tra GARR e GenuaNet, la rete metropolitana genovese, realizzata dall’Università di Genova per estendere la sua rete di campus e connettere oltre 35 sedi universitarie nella città. L’accesso alla rete è fornito da GARR ad una capacità di 1 Gbps. Prendendo spunto da altri esempi virtuosi in Italia, GARR intende connettere alla propria rete, attraverso le infrastrutture di rete universitarie, anche altri enti come scuole, biblioteche, istituti di ricerca, musei ed istituti culturali presenti sul territorio che ne faranno esplicita richiesta.

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