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L’arte di formare e apprendere in rete

L’arte di formare e apprendere in rete

| Maddalena Vario | La voce della comunità

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Viaggio tra chi ha fatto della formazione in rete un fiore all’occhiello

La rete sta cambiando il modo di fare formazione e lo sta facendo in diversi ambiti e discipline.Dall’ingegneria all’architettura, dalla musica alla medicina: nessun campo del sapere è escluso. Cambia il modo di apprendere e il profilo degli allievi, cambiano i ruoli degli attori coinvolti, si allargano le frontiere e le idee circolano diversamente, più velocemente.

La formazione in rete, che prima era vista come una replica dell’insegnamento in presenza, comincia ad aprire strade mai battute e a mostrare in maniera sempre più evidente quelle peculiarità che la rendono per certi versi preziosa, unica, tanto che ci si comincia a rendere conto di quanto grande sia il suo valore aggiunto.

Ma quali sono in concreto le nuove opportunità che offre l’insegnamento in rete?
“Ormai si è maturata l’esigenza di guardare con occhi attenti e critici alle caratteristiche proprie dell’apprendimento in rete”, spiega Roberto Maragliano, professore di Tecnologie per la Formazione degli Adulti presso l’Università Roma Tre. “Si pensi ad esempio all’e-learning, che è diventato una realtà a se stante con caratteristiche proprie. Non sto parlando solo della comodità, dell’erogazione capillare, del fatto che non ci sia bisogno di andare in libreria o a lezione: siamo nel web 2.0 dove la gente scambia, interagisce, produce, non si limita a prendere soltanto come nel web 1.0. Il web 2.0 è centrato infatti sull’idea di piattaforma: un luogo che è la rete dove io ho tutto ciò di cui ho bisogno, dove condivido e sto assieme agli altri. Il lavoro stesso dell’apprendimento viene fatto secondo una logica di gruppo e di social network. Il docente finisce la lezione e poi inizia l’apprendimento, il vero e proprio e-learning, dove ognuno matura quello che ha appreso. È un continuo momento di confronto, non leggo e ripeto ma ascolto, produco, realizzo e tutto fa parte dell’impianto didattico. Possiamo pensare all’e-learning come ad un social network dove c’è una forte motivazione a condividere l’esperienza e a produrre contenuti. Non si è più concorrenti come nella pedagogia tradizionale, ma il gruppo valorizza l’apprendimento individuale”.

Tanta acqua è passata sotto i ponti dal primo corso di laurea online in Italia coordinato dal professor Alberto Colorni che, nel luglio 2003, ha laureato i primi sette dottori in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano. Ad oggi l’offerta formativa è piuttosto vasta e numerosi sono gli atenei che hanno avuto il riconoscimento dei loro corsi di laurea via rete.

“Innanzi tutto occorre capire quale valore aggiunto la rete può offrire ai processi di insegnamento e apprendimento rispetto alla didattica di tipo tradizionale - aggiunge Guglielmo Trentin, ricercatore dell’Istituto delle Tecnologie Didattiche del CNR di Genova - “mi riferisco alla costruzione collaborativa, ad esempio utilizzando il wiki, di artefatti finalizzati allo studio e/o all’approfondimento di una certa disciplina, oppure alla progettazione collaborativa di ambienti da parte di studenti di architettura o di scuole d’arte, ubicati in posti diversi e che possono lavorare in contemporanea allo stesso disegno utilizzando schermi tridimensionali. Quindi, quando si parla di utilizzo formativo delle reti, non bisogna cadere nella trappola dell’equivalenza “formazione in rete = abbattimento dei costi” quanto piuttosto “formazione in rete = nuovi e più ricchi modi di gestire i processi di insegnamento e apprendimento”.

Ma le possibilità che la rete offre nella formazione vanno oltre l’e-learning nel senso stretto del termine.

La musica riduce le distanze scegliendo la rete

Un’esperienza pionieristica molto interessante arriva dal Conservatorio Tartini di Trieste (connesso a 1 Giga con la rete della ricerca GARR) che lo scorso novembre, in anteprima mondiale, si è collegato in rete con la sala dell’IRCAM presso il Centre Pompidou di Parigi per un workshop concertistico in diretta, sperimentando la nuova tecnologia di LOLA, grazie alla quale i flussi di streaming audio e video ad alta qualità possono essere trasmessi con latenze di pochi millisecondi. I pianisti hanno quindi suonato a 4 mani a distanza di km senza che il pubblico di Trieste e di Parigi avvertisse pause di suono.

“Il workshop concertistico a distanza di Parigi non è un caso isolato. Lo scorso 15 giugno abbiamo infatti messo in scena, tra il Gran Teatre Liceu di Barcellona e il nostro conservatorio, le Suite per 2 violini di Bela Bartok: grazie a LOLA i due musicisti hanno suonato insieme in tempo reale nonostante fossero ubicati a 2700 km di distanza”, spiega il direttore del Conservatorio Tartini di Trieste, Massimo Parovel. “Tutto questo avrà importanti ricadute nella didattica in rete. Si pensi alle opportunità per gli studenti che potranno effettuare audizioni o prove con formazioni musicali prestigiose o grandi orchestre europee senza essere fisicamente sul posto, con un notevole risparmio di tempo e di soldi, oppure agli studenti stessi del Tartini che potranno fruire di masterclass con artisti di grandissimo rilievo internazionale, che ben difficilmente potrebbero essere disponibili a venire fino a Trieste per tenere un corso dal vivo. I maestri infatti possono essere ovunque in Europa, ma per gli studenti è come se fossero di fronte a loro, perché il ritardo dovuto alla trasmissione è di appena 47 millisecondi che è al di sotto della soglia dei 60 che i nostri sensi sono in grado di percepire. Gli studenti potranno così “imparare il mestiere” confrontandosi con professionisti affermati a livello internazionale. Dal canto loro, anche i più prestigiosi maestri troveranno in questo strumento qualcosa in grado di soddisfare le loro più sofisticate esigenze e di metterli in “diretta musicale” con colleghi e discenti a migliaia di chilometri di distanza, senza alcun abbattimento della qualità nella performance musicale”.

Un perfetto collage tra insegnamento tradizionale ed insegnamento a distanza dunque. Ed è proprio per discutere di queste avanguardie didattiche in campo artistico e musicale che si è svolta la terza edizione dell’“European Network Performing Arts Production” ospitato dal Gran Teatre del Liceu di Barcellona e coordinato da TERENA (l’associazione di tutte le reti della ricerca europee) con il supporto tecnico del GARR. Il workshop, che si è tenuto dal 15 al 17 giugno 2011, ha mostrato le possibilità e le sfide che le reti dell’istruzione e della ricerca, insieme alle più avanzate tecnologie, offrono nell’ambito dell’alta formazione artistica.

Le nuove frontiere della formazione in rete nella medicina

Come altre discipline, anche la medicina non vuole rinunciare alle possibilità della formazione a distanza. Per la prima volta in Italia, infatti, lo scorso 10 maggio 35 facoltà di medicina sono state collegate contemporaneamente in rete per assistere alla diretta streaming del seminario del prof. Roland Martin, esperto mondiale di sclerosi multipla.

Il seminario è stato organizzato dall’Associazione Italiana di NeuroImmunologia (AINI) e si è avvalso del supporto del GARR che con la sua rete a banda ultralarga ha garantito una trasmissione audiovideo della lezione in tempo reale e con un’altissima definizione. Per gli studenti e i ricercatori distribuiti in tutto il territorio nazionale è stato così possibile seguire un seminario di elevato valore scientifico interagendo direttamente con il docente internazionale.

“È stato davvero stimolante vedere la partecipazione entusiasta di centinaia di studenti di tante università d’Italia che hanno potuto assistere ad un seminario di così grande valore formativo con un docente di fama internazionale. Molti studenti sono intervenuti da remoto e abbiamo potuto constatare con mano quanto la formazione a distanza possa funzionare e creare anche dei momenti di dibattito molto interessanti. Grazie alla rete GARR e al suo supporto, l’evento è stato reso visibile con grande qualità e professionalità: diciamo che è iniziato un nuovo modo di seguire lecture interattive a distanza e spero che questo seminario sia il primo di una lunga serie” – è stato il commento della dottoressa Giovanna Borsellino, ricercatrice presso l’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma e organizzatrice dell’evento come consigliere dell’AINI.

La rete schiude quindi opportunità didattiche finora precluse e negli Stati Uniti si parla già di corsi nati da collaborazioni di più università collegate alle rete della ricerca Internet2 e che possono essere seguiti in contemporanea da più studenti ognuno dal proprio ateneo (www.internet2.edu/teach).

Ma quale sarà il futuro della formazione in rete? Lo abbiamo chiesto a Guglielmo Trentin che ci ha illustrato la sua visione. “Occorrerà comprendere, di volta in volta, le potenzialità della tecnologia e utilizzarle nell’apprendimento in rete facendo leva sulle nuove forme di creatività che la tecnologia consente rispetto alla sola didattica d’aula. Solo in questo modo potremo sfruttare a pieno il reale potenziale di innovatività formativa che la rete ha dimostrato di poter mettere a disposizione”.

E-LEARNING
L’e-learning è una metodologia di insegnamento e apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il processo formativo. Per prodotto formativo si intende ogni tipologia di materiale o contenuto messo a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formativo si intende invece la gestione dell’intero iter didattico che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione, interazione, valutazione.

“Chi continua a pensare che la tecnologia ci insegnerà a fare meglio le cose che abbiamo sempre fatto, limitandosi a facilitarle, non ha capito la portata del cambiamento che abbiamo di fronte. Faccio un esempio: quando fu inventato il motore a reazione, non si pensò di montarlo sulle carrozze, vennero costruiti altri mezzi, gli aeroplani. La tecnologia ci sta offrendo ora la possibilità di ripensare completamente il concetto di istruzione. ”
Seymour Papert, matematico e pioniere dell’intelligenza artificiale.

 

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