Skip to main content
Dimmi Comestas e ti dirò la cura

Dimmi Comestas e ti dirò la cura

| Cristina Tassorelli, Andrea Stoppini | La voce della comunità

Articolo letto 9114 volte

Intervista a: Cristina Tassorelli - Ist. Neurologico C. Mondino e Dip. di Salute Pubblica e Neuroscienze, Università di Pavia  - Co-Direttore Headache Science Centre e Andrea Stoppini - CBIM - Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica di Pavia - Technical Manager

In quale modo Comoestas migliora la vita dei soggetti con cefalea da abuso di farmaci?

tassorelli-stoppini C.T. La cefalea da abuso di farmaci è una di quelle patologie che richiede un monitoraggio costante nella fase che segue la necessaria disintossicazione. Si tratta di un momento delicato in cui il paziente è ad alto rischio (fino al 45% dei casi) di ricadere nell’errata abitudine di far ricorso ai farmaci sintomatici per far fronte alle esigenze della vita quotidiana in presenza di nuovi attacchi di cefalea nel momento in cui il soggetto riprende la sua vita normale.

In questo frangente il paziente lasciato a sé stesso, è estremamente vulnerabile e avrebbe bisogno di un punto di riferimento, un supporto professionale, pratico e morale, che lo guidi nella gestione del suo disturbo. Ovviamente nella vita di tutti i giorni questo non accade, perché andare alle visite è un dispendio di tempo e denaro - ed è qui che entra in gioco Comoestas.

Ci spieghi in dettaglio....

C.T. Attualmente, la principale forma di terapia consiste nella sospensione del farmaco abusato (disintossicazione), preferibilmente tramite ricovero del paziente, in quanto l’interruzione dei farmaci può portare inizialmente ad un peggioramento della cefalea e dei disturbi associati (nausea, vomito e sonno). Una volta terminata la fase di disintossicazione, al paziente viene somministrato un farmaco di profilassi. I pazienti in terapia sono invitati a monitorare l’evoluzione della cefalea, registrando il numero di attacchi e di consumo di farmaci su un diario che consente agli specialisti, mediante visite periodiche, di valutare l’efficacia della terapia e l’andamento della malattia: è in questa fase che spesso c’è la ricaduta. Comoestas propone una piccola, ma sostanziale variazione a questo iter, creando un canale diretto di comunicazione tra il paziente e il medico, rendendo reale la continuità assistenziale e la possibilità di personalizzare la cura non appena questo si rende necessario. Tradotto nella pratica quotidiana, significa che i pazienti possono compilare online i diari con le informazioni sull’evoluzione della cefalea (ad esempio numero di attacchi, sintomi fisici e stati d’animo comuni all’insorgenza della cefalea, uso di farmaci e così via) e trasmetterli al portale Comoestas in tempo reale. Grazie a degli algoritmi, le informazioni vengono analizzate, elaborate e confrontate con dei parametri di riferimento in modo da tradursi in eventuali comunicazioni di allerta sulla situazione clinica del paziente. Da questo processo scaturisce una scelta decisionale (variazioni terapeutiche, consigli di comportamento o altro) che raggiunge direttamente il paziente sul suo supporto informatico personale (palmare, pc, ecc).

Comoestas è dunque anche un valido strumento di supporto alla diagnosi?

C.T. Esattamente. Ci sono 2 aspetti coinvolti. Da un lato, la mole di informazioni che il medico ha a sua disposizione e la possibilità di elaborarle in tempo reale grazie a Comoestas. Dall’altro, la rapidità con cui tutto questo avviene, che permette al medico di intervenire tempestivamente, attivando procedure specifiche.

Quali sono stati i maggiori benefici del progetto?

C.T. La sicurezza del paziente aumenta grazie all’ottimizzazione degli interventi medici, alla prevenzione degli errori e alla riduzione degli effetti collaterali connessi alla somministrazione dei farmaci o alla prevenzione del loro utilizzo in eccesso (ad esempio gastrite, iper- tensione). Si è avuta una riduzione dei costi diretti (visite, consulenze specialistiche, ricoveri, ecc.) e di quelli indiretti (ad esempio quelli legati alla ridotta produttività sul lavoro) causati da questa condizione. Il network che si è costituto durante il Progetto, inoltre, ha anche consentito di ridurre le barriere scientifiche e culturali, rendendo più omogenea e professionale la gestione della malattia anche in paesi con sistemi sanitari meno avanzati (come l’Argentina, che ha partecipato al progetto). Una parte molto importante del progetto è stata infatti quella iniziale di predisposizione e condivisione dei protocolli di cura adottati ed implementati nel sistema Comoestas. Tale fase ha visto un’ampia ed intensa collaborazione tra i medici di tutti i partner di progetto. Dal punto di vista clinico, il sistema è stato utilizzato da 496 pazienti provenienti da tutti i centri clinici coinvolti. Il confronto tra l’approccio classico della gestione della cefalea ed il nuovo metodo ha mostrato che la metodologia innovativa ha consentito di aumentare l’efficienza (ad esempio più casi trattati dallo specialista nello stesso periodo) e la soddisfazione dei pazienti (ad esempio meno spostamenti e meno giornate lavorative perse), oltre che di ridurre la frequenza delle ricadute nell’uso eccessivo di sintomatici. È emerso infatti che i pazienti seguiti con Comoestas rispetto a quelli seguiti con il metodo ambulatoriale classico, hanno avuto un migliore decorso della malattia. Sentendosi più seguiti, i pazienti non sono usciti dal protocollo di cura. L’utilizzo del tele-monitoraggio ha dunque avuto un effettivo beneficio nella cura del paziente e non solo una riduzione di costi come nel caso di altri sistemi di assistenza remota.

Come funziona tecnicamente Comoestas?

A.S. È stato progettato un vero e proprio sistema informativo (Interactive Electronic Patient’s Record–IEPR) che consente ai pazienti aderenti al network di ricevere un trattamento continuativo e personalizzato. La piattaforma IEPR è stata completata da sistemi di formazione a distanza finalizzati all’erogazione di corsi in e-learning, rivolti sia agli operatori sanitari sia ai pazienti. L’utilizzo di tale sistema è stato sperimentato con i principali dispositivi mobili (PDA, Tablet PC, smartphone) e le tecnologie più comuni di networking (UMTS, Wi-Fi, TCP/IP). È chiaro che in un sistema come questo, in cui i dati devono essere trasportati in maniera sicura ed elaborati in modo tempestivo, magari simultaneamente e in tempo reale, una rete affidabile e ad altissime prestazioni quale la rete GARR fa la differenza. In particolare appare molto efficace, in termini di sicurezza dei dati, l’adozione del servizio IDEM del GARR che consente di gestire l’accesso ai dati sensibili, rendendolo possibile solo alle persone autenticate e autorizzate.

Il sistema Comoestas è ancora in uso?

C.T. Certo, il sistema Comoestas è ancora in uso in tutte le sue componenti (monitoraggio pazienti, sistemi di allerta, e-learning,...) ed attualmente sono stati coinvolti oltre 500 pazienti. È inoltre in corso l’attività di analisi dei dati al fine di consolidare i risultati del progetto e confermare processi terapeutici innovativi.

Per maggiori informazioni:  www.comoestas-project.eu

COMOESTAS è il nome di un progetto finanziato dalla Commissione Europea. È iniziato nel gennaio del 2008 ed è finalizzato allo sviluppo della collaborazione, al trasferimento di tecnologie e alla realizzazione di attività dimostrative tra Europa ed America Latina nell’ambito dei sistemi di allerta e di supporto alla decisione basati su informazioni elettroniche riguardo alla salute, in particolare relativamente alla cefalea da abuso di farmaci.

I partner di Comoestas

  • Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino (Italia) - Coordinatore 
  • Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica (Italia) 
  • Centro Cefalee dell’Osp. di Glostrup (Danimarca) 
  • Clinica Universitaria di Essen (Germania) 
  • Fondaz. per la Lotta contro le Malattie Neurologiche dell’Infanzia (Argentina) 
  • Fondazione ISALUD (Argentina) • Univ. Cattolica Pontificia del Cile (Cile) 
  • Osp. Clinico Univ. di Valencia (Spagna) 
  • CF consulting s.r.l. (Italia)

GARR e Ministero della Salute: banda ultralarga per la comunità biomedica
GARR e il Ministero della Salute consolidano la collaborazione avviata nel 2005 per il potenziamento della infrastruttura di rete a banda larga per la Ricerca Biomedica, che prevede la fornitura di connettività e servizi agli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) fino al 2014.

Ti è piaciuto questo articolo? Faccelo sapere!
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.

Voto attuale: