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Più veloci in Europa, più forti all’interno
| Federica Tanlongo | Osservatorio della rete
GARR-X si collega a 100 Giga alla rete della ricerca europea GÉANT. E intanto potenzia l’infrastruttura di dorsale e di accesso
Operativa ormai da un anno, la rete GARR-X non si ferma e continua a evolvere. La novità principale, concretizzatasi proprio nelle ultime settimane, è l’attivazione del collegamento a GÉANT a 100 Gbps.
Si tratta dell’ultimo di una serie di interventi volti a potenziare l’interconnessione tra GARR-X e la rete della ricerca europea, che segue la realizzazione di un secondo PoP italiano di GÉANT presso il MIX di Milano, operativo dal luglio 2013, al quale appunto afferisce il nuovo link a 100 Gbps. Il piano di potenziamento è stato completato da un collegamento di backup sempre a 100 Gbps, attestato invece sull’altro PoP milanese della rete GÉANT. GARR è tra le primissime reti europee a realizzare questo upgrade, che permetterà di ottimizzare l’accesso alla rete europea da parte degli utenti nazionali: un passo del resto in linea con la crescita della banda aggregata sulla dorsale, pari a 80 Gbps sul solo anello Milano-Roma- Bologna e ad oltre 100 Gbps se consideriamo tutti i collegamenti che raggiungono il PoP GÉANT a Milano.
Il prossimo passo sarà portare a 100 Gbps la capacità dell’anello Roma-Bologna-Milano
La strategia per il potenziamento della dorsale di GARR-X è in effetti partita con il realizzare un’infrastruttura multilink che garantisse la massima ridondanza e resilienza ai percorsi, piuttosto che concentrarsi su una singola tratta ad altissima capacità. L’esperienza di questo primo anno di esercizio ha dimostrato la validità di tale approccio e la dorsale ha risposto molto bene anche in casi di fault significativi: i meccanismi di reinstradamento sono infatti entrati in funzione in maniera assolutamente trasparente, senza che gli utenti avessero alcuna percezione del problema. Il nuovo collegamento verso GÉANT è quindi dimensionato per rispondere all’aumento del traffico aggregato: non esiste infatti ad oggi un’applicazione in grado da sola di generare picchi di traffico di 100 Gbps, mentre cominciano a esserci numerosi gruppi di ricerca che trasmettono flussi nell’ordine dei 10 Gbps e, come vedremo, si sta lavorando al supporto di applicazioni che lasciano presagire l’aumento di queste richieste in un prossimo futuro. Per giocare d’anticipo, il prossimo passo sarà di aumentare, nel corso dell’anno venturo, la capacità dell’anello Roma- Bologna-Milano a 100 Gbps.
GARR-X Progress:un altro anello da realizzare nella seconda metà del 2014 tra Napoli, Catania, Palermo e Bari
A questo poi si andrà a integrare un altro anello da realizzare nella seconda metà del 2014 tra Napoli, Catania, Palermo e Bari nell’ambito del progetto GARR-X Progress. Per aumentare la resilienza del collegamento verso l’Europa, inoltre, GARR sta considerando delle soluzioni di mutuo backup attraverso Cross Border Fiber con i paesi confinanti. Si tratta di collegamenti internazionali complementari a quello verso GÉANT e in grado di garantire alle reti della ricerca coinvolte un’uscita verso l’Europa anche nell’evenienza di un guasto al livello del PoP della rete europea. In particolare, l’idea è di sfruttare a questo scopo il collegamento transfrontaliero Milano-Trieste-Lubiana che collega direttamente GARR-X alla rete dell’Università e della Ricerca slovena ARNES e quello attualmente allo studio verso la francese Renater, che andrebbe a collegare Torino e Modane (Fréjus), raggiungendo poi Ginevra. Il rafforzamento della dorsale rappresenta comunque soltanto una faccia dell’evoluzione di GARR-X. L’altra, non meno importante, è il miglioramento della rete di accesso, sia in termini di capillarità che di ridondanza. In questo ambito ricadono una serie di attività realizzate o in corso di realizzazione in questi mesi. La prima è un accordo, in fase di formalizzazione, con Lepida, la rete regionale dell’Emilia Romagna, che, in cambio del trasporto verso Milano su rete geografica, permetterà di collegare scuole e altre realtà scientifiche e accademiche a GARR-X attraverso la rete in fibra della Regione. Settanta scuole già oggi sono collegate grazie a questo accordo e il prossimo obiettivo è collegare i tre nuovi IRCCS presenti nella regione e offrire un collegamento in fibra alle università di Parma e Ferrara, attualmente collegate con circuito fornito da un operatore.
Entro l’anno verrà realizzato presso la sede di Bovisa del Politecnico di Milano un secondo PoP in grado di aggregare l’utenza nella città di Milano, che si affiancherà a quello ospitato presso l’Università Statale di Milano. Il nuovo PoP, già dotato di apparati DWDM di ultima generazione, verrà equipaggiato di un nuovo apparato di routing. In questo modo, gli utenti milanesi potranno consolidare il loro accesso IP con un secondo collegamento attestato sul nuovo PoP. Sempre nell’ottica di una maggiore capillarità, il PoP GARR di Pescara, fino a pochi mesi fa un PoP esclusivamente trasmissivo, è stato dotato di apparati per l’aggregazione degli utenti, alcuni dei quali sono già stati collegati. Ora l’idea è di connettere anche le sedi distaccate dell’Ateneo di Chieti che si trovano in città.
La pervasività dell’accesso è importante, ma la sua ridondanza non è da meno: in questa direzione vanno i lavori di consolidamento delle reti di raccolta di alcune reti universitarie metropolitane, come la MAN di Firenze e quella, ancora in fase di progettazione, di Pavia. In questi casi si è affiancato al collegamento protetto del PoP principale di accesso un secondo collegamento di un altro dei miniPoP cittadini, per garantire un’uscita verso la dorsale geografica anche in caso di malfunzionamento del PoP principale.
Oltre al potenziamento dell’infrastruttura di rete e di accesso, in questi mesi GARR ha lavorato alla realizzazione di infrastrutture dedicate a specifiche applicazioni. In particolare, su richiesta dell'European Gravitational Observatory (EGO) si sta valutando la fattibilità di una rete ottica privata dedicata all’elaborazione distribuita dei dati dell’esperimento VIRGO, che prevede una struttura a “tier” sul modello di LHC. Si tratta di un caso in cui l’esperienza maturata nella progettazione della rete per LHC può essere valorizzata a beneficio di altri progetti e comunità. E proprio per la partecipazione all’elaborazione dati di LHC è stata da poco completata la realizzazione di un Tier2 distribuito tra i due siti INFN a Roma e Napoli, interconnessi da un collegamento end-to-end dedicato.
Lungi dal restare confinato alla comunità della fisica delle alte energie, l’interesse di questa esperienza sta nella sperimentazione, in stretta collaborazione con gli utenti, di soluzioni per data center distribuiti, i cui risultati potranno essere trasferiti ad altri domini applicativi con esigenze simili.
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