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A Milano l’università accende la fibra

A Milano l’università accende la fibra

| Paola Formai, Federica Tanlongo | Osservatorio della rete

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Paola Formai, Università degli Studi di Milano, Responsabile Divisione Telecomunicazioni - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

73 sedi e 6 campus: l’università distribuita unita dalla rete. Con servizi ad alto livello e l’efficienza di un’infrastruttura che fa risparmiare

L’Università degli Studi di Milano è articolata sul territorio metropolitano e regionale in 73 sedi, tra cui 6 campus. Vi è quindi la necessità di una rete capace di unire e annullare la frammentazione spaziale garantendo gli stessi livelli di servizio ad ogni sede.

Il primo nucleo della rete è nato all’inizio degli anni ‘80 per collegare il campus di Città Studi al centro di calcolo di allora. A partire dal 1988 questa prima infrastruttura è evoluta in rete di campus, raggiungendo la completa copertura dell’Ateneo nell’arco di dieci anni: un periodo non breve, ma necessario ad affrontare in modo graduale l’impegno economico e realizzativo.

Il fatto di operare in Milano e Lombardia ci ha obbligati nel 2005, anno di rinnovamento della rete, a rivolgerci all’offerta di mercato per l’affitto in uso esclusivo di fibre spente: infatti, benché Milano sia da tempo dotata di fibra, essa è unicamente in mano a operatori. Di recente si comincia a parlare di eventuali sinergie con gli enti territoriali possessori di fibra, ma credo che i loro percorsi siano appena iniziati.
Quindi la scelta di questo modello è stata in un certo senso obbligata, ma altrove modelli diversi potrebbero risultare più vantaggiosi: dovrebbe essere la conoscenza del contesto locale a guidare verso la scelta migliore nel medio-lungo termine. Resta il fatto che la presenza di un gruppo motivato e capace è la condizione necessaria perché una rete di Ateneo possa esistere ed operare al meglio.

Affittando fibra spenta in ambito metropolitano e posando fibra propria nei campus, l’Ateneo può governare il suo sviluppo tecnologico con una certa indipendenza dalle logiche degli operatori, sia a livello tecnologico che economico: in questo modo è possibile avere una rete flessibile, progettata in funzione delle necessità presenti e future degli utenti, gestita da personale interno, e soprattutto a costi certi, non soggetti a continue rinegoziazioni.

La manutenzione ed evoluzione della MAN è interamente finanziata dal CdA in funzione di un budget elaborato su base annuale dal responsabile della Divisione Telecomunicazioni. Il fatto che dal 2005 la rete sia convergente ha permesso delle economie rilevanti, grazie alla ottimizzazione degli accessi voce alla rete dell’operatore di telefonia. I fondi risparmiati in questo modo sono in parte reinvestiti sulla rete stessa, aiutandoci a vincere la grande scommessa dei prossimi anni: continuare a fare evolvere la rete di Ateneo ed i servizi associati, a fronte delle sempre più esigue risorse economiche.

In un’ottica di ottimizzazione delle risorse si situa anche la collaborazione con GARR, cominciata nel 1998 con GARR-B, quindi con GARR-G e con l’attivazione, nel 2003, di un nuovo PoP presso la Divisione Telecomunicazioni del nostro Ateneo. Ora si è, come tutti, in attesa di GARR-X. Il maggior beneficio della collaborazione è, per entrambe le parti, l’economicità ed efficienza della soluzione. Per l’Ateneo c’è inoltre il vantaggio di avere un PoP in casa e lavorare con i colleghi del GARR che hanno un altissimo profilo tecnologico, mentre per il GARR c’è il supporto a tutto campo offerto dal nostro personale tecnico nella gestione della rete e del PoP.

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