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Smart School Community: il benessere ambientale nasce in classe
| Marta Mieli, Carlo Volpe | Caffè scientifico
Colloquio con Antonella Tundo e Angelo Mariano
Aumentare significativamente l'efficienza energetica complessiva delle città e sfruttare al meglio le risorse sono ormai sfide chiave per il nostro tempo.
Cercare di portare questi temi anche all’interno delle scuole, formando una generazione consapevole e responsabile, è un obiettivo altrettanto significativo. Il Centro ENEA di Bari si è posto questi ambiziosi obiettivi attraverso il progetto “Smart School Community”, un’interessante iniziativa che ha coinvolto gli studenti del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Bari.
Dip.to Tecnologie Energetiche ICT-IGEST Informatica gestionale e lavoro collaborativo
ENEA
Fisico
Dip.to Tecnologie Energetiche SEN Smart Energy – SCC Smart City & Communities
ENEA
Architetto
Il progetto nasce all’interno del Dipartimento di tecnologie energetiche dell’ENEA ed è rivolto alle scuole con lo scopo di trasmettere la consapevolezza sulla sostenibilità energetico-ambientale tra gli studenti in maniera laboratoriale e “viva”. Questo progetto infatti porta in classe alcune indagini scientifiche che riguardano il comfort energetico-ambientale e quello microclimatico degli ambienti attraverso la partecipazione diretta degli studenti nelle attività diagnostiche.
L’attività ha riguardato la sperimentazione di una best practice sperimentale, implementabile e replicabile anche su diverse scale, consistente in una serie sistematica di azioni rivolte ad una smart community scolastica sulle problematiche energetico-ambientali dell’edificio scolastico e sulle idee riguardanti la smart city e la sostenibilità delle città. Ne abbiamo parlato con alcuni protagonisti di questa iniziativa, Angelo Mariano e Antonella Tundo, della sede ENEA di Bari.
Dott.ssa Tundo, quali sono state le attività ed i principali obiettivi di questo progetto?
L’obiettivo principale è stato la formazione di una smart community capace di interagire in maniera consapevole con l’ambiente circostante da un punto di vista energetico-ambientale attraverso le nuove tecnologie, i social media e la possibilità di mettere in rete competenze e conoscenze diversificate; fattori questi, che rappresentano un forte stimolo alla crescita della consapevolezza soprattutto nelle giovani generazioni, nei cosiddetti nativi digitali. L’attività si è svolta in forma di laboratorio scolastico sviluppato su attività in presenza e online, nel quale 24 studenti di classi terze hanno partecipato ad un percorso formativo di 50 ore basato su quattro focus principali:
- diagnosi per valutare il comfort interno all’edificio scolastico, in connessione con la tematica del risparmio energetico,
- progettazione di retrofitting illuminotecnico di un’aula campione dell’edificio scolastico ai fini del comfort e risparmio energetico,
- utilizzo di una piattaforma social open source per il lavoro collaborativo,
- realizzazione di una comunità consapevole, sostenibile e tecnologicamente evoluta della smart city del domani
Abbiamo improntato l’attività in forma di gaming, puntando molto sui meccanismi di competizione e collaborazione tra i ragazzi che divisi in gruppi, hanno elaborato progetti per il miglioramento dell’ambiente con premiazione della migliore elaborazione sia sul piano qualitativo (comfort-energia) che economico.
Un vero laboratorio in classe per condurre indagini sul comfort energetico-ambientale dell'edificio scolastico
La sperimentazione è stata incentrata sull’utilizzo estensivo e pervasivo di una piattaforma informatica online di lavoro collaborativo realizzata e resa fruibile grazie al Centro di Ricerche ENEA di Brindisi, che recentemente ha applicato le tecnologie di cloud computing nel contesto delle Open Educational Resources (OER).
Dott. Mariano, può darci qualche dettaglio in più sulla piattaforma di condivisione online?
La piattaforma online ha rappresentato il supporto trasversale necessario all'intero processo di formazione, interazione e consolidamento di una comunità scolastica smart, per il cui utilizzo gli studenti sono stati formati su varie tematiche in ambito informatico, come le reti, la gestione della comunicazione e dello scambio di informazioni in un ambito di lavoro condiviso, che sono elementi alla base del funzionamento della stessa infrastruttura ICT. Tramite la piattaforma e l’analisi delle condizioni di comfort ambientale di un’aula campione, con indagini strumentali in situ e verifiche analitiche effettuate con fogli di calcolo gestiti in piattaforma, gli studenti hanno raggiunto un importante obiettivo: la consapevolezza dell’influenza delle condizioni di comfort nello spazio fisico sull’apprendimento, partendo da un approccio metodologico scientifico e di ricerca.
La piattaforma ci è servita anche per mettere in rete le competenze degli esperti poiché il gruppo che ha lavorato al progetto era dislocato in punti geograficamente diversi. Ci ha aiutato, quindi, ad offrire agli studenti una vera esperienza di laboratorio, di ricerca e a far comprendere loro cosa voglia dire essere un ricercatore attraverso il confronto con gli stessi esperti del settore.
Ci sono stati elementi di criticità?
A.M. Alcuni dei limiti riscontrati sono stati legati all'utilizzo delle email come principale metodo di invio di notifiche push agli utenti. Abbiamo riscontrato, infatti, un progressivo abbandono da parte dei ragazzi degli strumenti informatici classici come i pc ed i portatili a favore dei dispositivi mobili più evoluti come gli smartphone. L’uso delle e-mail si è rivelato ridotto mentre più efficace sarebbe stato l'utilizzo di messaggistica istantanea legata a strumenti come Whatsapp o app simili. Se da un lato l'app mobile di eXo, l’applicazione open source che abbiamo adottato, ha dato la possibilità di interagire con la piattaforma e con i documenti, dall’altro ha mostrato alcuni limiti, non consentendo una gestione immediata delle notifiche.
Qual è stata l’importanza della rete nel progetto?
A.T. Durante lo svolgimento del progetto abbiamo eliminato totalmente il cartaceo, e tramite questi sistemi di rete ad alta velocità abbiamo avuto la possibilità di lavorare ovunque, in qualsiasi condizione e in qualsiasi momento. Inoltre, molti di questi esperimenti sono stati fatti in real time. Ad esempio, abbiamo effettuato una verifica della qualità dell’aria all’interno dell’edificio scolastico, misurando la concentrazione di CO2 ad intervalli regolari durante le ore di studio per dimostrare come l’aumento di anidride carbonica nell’aria non solo può interferire direttamente nelle capacità di attenzione e sulle prestazioni scolastiche, ma anche può comportare degli effetti sul piano energetico.
Con la piattaforma online è stato possibile condividee i dati e mettere in rete le competenze degli esperti
Avere a disposizione una piattaforma sempre fruibile è stata sicuramente una garanzia per noi. Abbiamo utilizzato le risorse virtualizzate presenti nel centro di calcolo di Brindisi e tramite la rete GARR, a cui il centro è collegato, le abbiamo rese disponibili per la scuola. La parte di rete, infatti, è sicuramente fondamentale, perché non è pensabile portare avanti un discorso di digitalizzazione senza un substrato in grado di garantire affiaffidabilità, sicurezza e disponibilità. Tutti i dati confluiti nella piattaforma online hanno permesso un lavoro a valle in cui abbiamo cercato di mettere insieme le informazioni che venivano da varie postazioni per compiere delle analisi più approfondite a posteriori.
Vi ritenete soddisfatti dei risultati ottenuti da questa prima esperienza?
A.T. Si, siamo soddisfatti anche se è stata un’esperienza complessa. Abbiamo portato i ragazzi a riflettere sulle problematiche energetiche della città e della scuola. Ci piacerebbe, estendere il progetto ad altre scuole, arrivando al distretto e alla città poiché queste esperienze non devono essere disperse ma condivise.
Protagonisti del progetto Smart School Community: Claudia Meloni (ENEA_DTE-SEN, Responsabile dell’Obiettivo Smart community per la co-governance del distretto) Antonella Tundo, Roberta Chiarini, Patrizia Pistochini, Paolo Zini (ENEA DTE-SEN-SCC), Angelo Mariano (ENEA DTE-ICT-IGEST), Silvio Mastrolitti (ENEA DTE-BBC-BIC), Umberto Galietti (Des, Diagnostic Engineering Solutions), Paola Bertoletti (Philips Lighting University), Clelia Iacobone, Luigi Riviello (Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi di Bari)
Guarda la registrazione video dell'intervento di A.Mariano e A.Tundo alla Conferenza GARR 2016
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