Skip to main content
Una nuvola di esperienze con GARR Cloud
Image credits: Gellinger/Pixabay

Una nuvola di esperienze con GARR Cloud

| Elis Bertazzon | La nuvola della ricerca e istruzione

Articolo letto 2847 volte

Tante regioni in più per un modello sicuro, aperto e replicabile

GARR offre alla comunità dell’istruzione e della ricerca un insieme di servizi di computing e storage il cui uso è in continua crescita. Questi servizi sono: una piattaforma IaaS, una container platform, il deployment as a service e la suite collaborativa GARR Workplace.

Molto più di un cloud: una federazione

Ciò che più distingue l’idea di cloud GARR dalle offerte commerciali è il suo essere prima di tutto un’architettura aperta e a disposizione di tutta la comunità. L’obiettivo è creare una federazione di risorse condivise con tutti i protagonisti della ricerca: chiunque voglia condividere le proprie risorse hardware (i data centre, definiti “regioni” nella cloud GARR) può farlo attraverso una ricetta disponibile a tutti. Con il modello di architettura federata le risorse di ogni regione vengono virtualizzate restando però sotto il completo controllo del proprietario che potrà beneficiare dei servizi comuni GARR (es. identità).

Questo modello di infrastruttura condivisa, aperta e replicabile si è dimostrato vincente. Già diversi enti, tra cui l’Università e il Politecnico di Torino e l’Università di Padova, stanno lavorando per rendere il loro data centre una regione della Cloud GARR. Anche l’INGV sta adottando questo modello per le sale sismiche, mentre le reti della ricerca dei paesi ad est dell’UE (Ucraina, Azerbaigian, Armenia, Georgia, Moldavia, Bielorussia) lo stanno adottando per creare una federazione simile. La cloud GARR sta raggiungendo mondi tra loro molto diversi, dall’università all’astrofisica, dalla comunità biomedica ai servizi multimediali in streaming, a testimonianza dei vantaggi offerti da questa tecnologia.

Politecnico di Torino, il cloud nel tuo data centre

Enrico Venuto, Politecnico di Torino

Enrico Venuto, Politecnico di Torino.

“Abbiamo deciso di virtualizzare il nostro data centre, diventando una delle prime realtà italiane a far parte della Federazione Cloud GARR. La nostra è una regione cloud privata che offre servizi IaaS all’ateneo, uno spazio di virtualizzazione self-service ed uno per lo sviluppo di applicazioni cloud native. Il nostro caso d’uso prevede la replica giornaliera dei backup (circa 60 TB di dati) con 6 mesi di retention e cifratura; la replica delle macchine virtuali e una sperimentazione per la disaster recovery.

Le ragioni della nostra adesione sono numerose: la banda larga e la bassa latenza fornita da GARR con percorsi ben definiti (e tutti sul territorio italiano), la possibilità di autenticare studenti e ricercatori italiani ed internazionali grazie alla federazione di identity provider e la possibilità di lavorare sul cloud nel proprio data centre. Fondamentali sono poi la garanzia di data sovranity, per un maggior controllo dei dati, e la possibilità di mantenere know-how all’interno del Politecnico, per avere un patrimonio di competenze in grado di sviluppare infrastrutture informatiche evolute a supporto la ricerca”.

EGO: la potenza del cloud per osservare le onde gravitazionali

Elena Cuoco, European Gravitational Observatory

Elena Cuoco, European Gravitational Observatory.

“La collaborazione internazionale LIGO-VIRGO si occupa dell’osservazione delle onde gravitazionali prodotte da eventi astrofisici per mezzo di una rete di interferometri, strumenti in ascolto continuo di questi debolissimi segnali. La velocità di rivelazione ed analisi dei dati degli interferometri è di fondamentale importanza per lo studio degli eventi astrofisici in congiunzione con gli altri osservatori (telescopi, satelliti), in quella branca della scienza chiamata astronomia multimessaggera.

Occorre quindi sviluppare una procedura di analisi (low latency data analysis) che consenta di passare nel minor tempo possibile (pochi secondi) dal rilevamento del segnale (detection), alla sua classificazione (rumore o onda gravitazionale) ed infine alla comunicazione (alert) agli osservatori, con le coordinate celesti del segnale dove puntare gli strumenti. Attualmente questo processo può impiegare fino a 30 minuti. Il progetto sui cui lavoriamo (Wavefier) sfrutta le tecniche di machine learning per velocizzare i tempi dalla detection alla classificazione. L’obiettivo è di avere uno strumento facile da usare e interoperabile che riesca a passare dai dati grezzi (raw) dell’interferometro alla visualizzazione dei possibili segnali su una dashboard, per facilitarne la classificazione. Grazie al supporto GARR abbiamo portato il codice di analisi direttamente sulla Container Platform ed eseguito un’analisi dei dati online, ossia utilizzando i dati inviati direttamente dagli interferometri”.

Ricerca biomedica: HPC e cloud

Arnaud Ceol, Istituto Europeo Oncologia

Arnaud Ceol, Istituto Europeo Oncologia.

“All’Istituto Europeo di Oncologia ci appoggiamo su un cluster HPC per le analisi di dati nei campi della genomica, epigenomica e proteomica, oltre all’analisi e alla visualizzazione di dati cristallografici e immagini. Non tutti questi progetti sono adatti a piattaforme onpremises: alcuni progetti, per esempio, richiedono quantità maggiori di memoria, altri CPU addizionali o GPU mentre per altri ancora è richiesta la collaborazione con l’esterno.

La soluzione cloud ci aiuta a superare queste difficoltà, dandoci la libertà di creare virtual machine su cui installare software, di pubblicare servizi al di fuori di IEO e di collaborare con utenti esterni. La possibilità di allocare memoria e capacità di calcolo, poi, rende possibili analisi che altrimenti non potremmo fare con le sole risorse interne. Inoltre, il cloud ci permette di archiviare cosiddetti dati freddi, ossia gli oltre 100 TB annui di dati utilizzati per le pubblicazioni che devono essere mantenuti per periodi fino a 10 anni”.

Una piattaforma di streaming TV su cloud? Il caso GARR TV

Vittorio Palmisano QuavLive PoliBA

Vittorio Palmisano QuavLive PoliBA.

“Perché spostare GARRTV in cloud? Un servizio in live-streaming ha bisogno di grandi flussi e storage, e ciò è esattamente quello che può fare la tecnologia cloud.

La piattaforma GARRTV è il servizio di streaming di contenuti audio/video prodotti dalla comunità GARR. Il servizio è una valida alternativa ai noti servizi di streaming commerciali come YouTube e Vimeo, permettendo sia il caricamento e la gestione di contenuti video (in modalità on-demand), sia la distribuzione di eventi in live streaming.

Tutti i contenuti vengono memorizzati e distribuiti utilizzando le risorse della cloud GARR, che offre gli strumenti per adattarsi a variabili quali il numero di utenti connessi contemporaneamente o il numero di flussi video live, assicurando un’elevata qualità del servizio”.



I servizi GARR Cloud

Piattaforma

GARR Cloud

Un’Infrastructure as a Service (IaaS) basata su OpenStack, in cui gli utenti possono, tramite interfaccia web o riga di comando, creare e gestire risorse virtuali su diversi data centre (definiti regioni della GARR Cloud) connessi dalla rete GARR. Attualmente la piattaforma accoglie oltre 500 utenti, con macchine virtuali distribuite su 3 regioni, corrispondenti ai data centre di Palermo, Catania e Napoli.
cloud.garr.it

Piattaforma

Container

Basata su Kubernetes, è uno strumento che sfrutta tecnologie di virtualizzazione leggera (i container) e permette il deployment veloce e scalabile di applicazioni con un efficace controllo automatizzato delle risorse, oltre ad offrire GPU per il calcolo avanzato

DaaS

La cloud chiavi in mano

Il Deployment as a Service, basato su Juju, semplifica l’utilizzo della piattaforma IaaS, consentendo di installare applicazioni pronte all’uso in pochi click, scegliendo da uno store, con servizi come Moodle o Spark.

La suite collaborativa

GARR Workplace

Non poteva mancare una suite open con strumenti di document editing e per la gestione di progetti, wiki e CRM per le collaborazioni in remoto.

Wavefier: a prototype for a real time transient signal classifier - E.Cuoco, A.Staniscia, Workshop GARR 2019 - da GARR.tv

Le regioni OpenStack del GARR: Il cloud nel tuo Datacenter - E.Venuto - Workshop GARR 2019 - da GARR.tv

Deployment della piattaforma di streaming GARRtv su infrastruttura GARR cloud - C.Allocchio V.Palmisano - Workshop GARR 2019 - da GARR.tv

Healthcare research: HPC and cloud - A.Ceol - Workshop GARR 2019 - da GARR.tv

Ti è piaciuto questo articolo? Faccelo sapere!
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.

Voto attuale:

Ultimi articoli in rubrica