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La comunità GARR insieme per la ricerca biomedica
| Laura Leone, Federica Tanlongo | La voce della comunità
Al via un gruppo di lavoro stabile per l’utilizzo delle infrastrutture digitali nell’ambito della ricerca traslazionale
La Joint Research Unit (JRU) nazionale Research Infrastructure–Biomedical Italian Group (RI–BIG), riconosciuta dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è frutto di un accordo di collaborazione all’interno della comunità GARR nell’ambito della ricerca biomedica. La collaborazione vede coinvolti attori importanti della ricerca biomedica italiana tra cui l’Istituto Superiore di Sanità, che in qualità di coordinatore di tre progetti ESFRI in Italia e del progetto Alleanza Contro il Cancro, permette al gruppo di lavoro di raccogliere requisiti concordati anche a livello internazionale.
E-infrastructure per la medicina
Consortium GARR (coordinatore), Alleanza Contro il Cancro, CASPUR, CINECA, CNR, INFN, Istituto Superiore di Sanità, Ospedale San Raffaele, Tecnomed - Fondazione dell’Università di Milano-Bicocca, Università di Milano-Bicocca, Università di Torino
La ricerca è sempre più distribuita in collaborazioni interdisciplinari e internazionali grazie alla presenza delle reti telematiche che interconnettono le comunità di ricerca a livello mondiale. Tali collaborazioni sono spesso focalizzate sull’uso condiviso di risorse e tecnologie per il calcolo intensivo, l’analisi dei dati, la produzione di nuova conoscenza e la visualizzazione di grandi quantità di dati. Questo nuovo modo di fare ricerca è supportato a livello interdisciplinare dalle e-infrastructure, un insieme di tecnologie e di organizzazioni che integrano reti, database distribuiti, centri di calcolo e ambienti collaborativi globali. Le e-infrastructure rappresentano la piattaforma comune sulla quale realizzare applicazioni per la medicina traslazionale che rendano possibile il trasferimento rapido dei risultati della ricerca sperimentale alla pratica clinica integrando le due attività. A costituire un ponte tra la pratica clinica e l’attività di ricerca traslazionale ci sono le biobanche, che devono assicurare la qualità della conservazione dei materiali e delle informazioni, garantendo la tracciabilità degli scambi e la protezione della riservatezza dei dati sensibili dei soggetti, nel rispetto dei principi etici riconosciuti a livello internazionale. Le applicazioni per la medicina traslazionale, la costituzione, lo sviluppo e la gestione delle biobanche sono gli obiettivi primari delle infrastrutture per la ricerca biomedica previste nei progetti ESFRI che vedono il coordinamento italiano dell’Istituto Superiore di Sanità (BBMRI, EATRIS, ECRIN) e dell’Università di Torino (Euro-BioImaging).
Obiettivi della collaborazione
Lo scopo della Joint Research Unit RIBIG è quello di promuovere la realizzazione di un servizio pilota nazionale dedicato alla ricerca traslazionale che utilizzi le infrastrutture digitali come supporto per:
- il trasferimento di grandi moli di dati clinici, la creazione, messa in rete e accesso di database di dati biomedici e bioimmagini;
- l’accesso alle risorse di calcolo e storage nazionali ed internazionali per l’elaborazione di algoritmi complessi attraverso i quali estrapolare marcatori di malattia per lo sviluppo di attività di ricerca e supporto alla diagnosi;
- lo sviluppo di piani di trattamento terapeutico e sperimentazione di nuove tecniche di cura che producano informazioni con i quali popolare i database.
Il ruolo della rete GARR
La rete GARR rappresenta il naturale supporto per rendere accessibili le einfrastructure a disposizione della comunità accademica e di ricerca in Italia e, attraverso la rete europea GÉANT, nel resto del mondo. D’altra parte, beneficiando di tutto l’expertise della comunità biomedica, si potranno sviluppare algoritmi complessi per l’elaborazione dei dati di medicina traslazionale e popolare e gestire le banche dati con dati genomici, protogenomici, biologici e biommagini. L’armonizzazione delle infrastrutture digitali esistenti e la messa in comune di competenze, esperienze, tecnologie e sapere scientifico permetteranno l’esercizio di una e-infrastructure unitaria che possa servire a migliorare l’efficacia della ricerca e l’ottimizzazione dei costi, nell’ottica di una crescita intelligente e in linea con gli obiettivi di Horizon 2020.
Per maggiori informazioni:
www.ri-big.it
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