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Sinergia nelle scelte strategiche per una scuola al top!
| Marta Mieli | La voce della comunità
Il liceo Ettore Majorana di Desio: un esempio di organizzazione di una scuola volta al futuro
Nella maggior parte delle scuole italiane, in questi ultimi mesi si sono sperimentati nuovi metodi di insegnamento, in parte dettati da un naturale percorso di evoluzione didattica, in parte da una necessità dovuta alla pandemia che tutti noi stiamo vivendo. Alcuni istituti sono stati colti del tutto impreparati alla richiesta di una riorganizzazione del proprio metodo di insegnamento, altri invece erano già orientati ad una didattica più moderna ed innovativa. Un esempio virtuoso che vogliamo raccontare in questo articolo è rappresentato dal liceo statale scientifico e classico Ettore Majorana di Desio in Lombardia.
“L’emergenza di questi ultimi mesi non ci ha colti impreparati”, ci spiega la Dirigente Scolastica dell’istituto, Mariella Rauseo. “Come sappiamo, la Lombardia è stata tra le prime regioni ad essere oggetto delle restrizioni imposte dal governo: nel giro di pochi giorni, la nostra scuola ha potuto riorganizzare la didattica, facendo leva sugli strumenti digitali che già utilizzavamo ad integrazione delle attività in presenza”
Come siete venuti a conoscenza della rete GARR?
Grazie al nostro animatore digitale e docente di informatica, prof. Marco Incarbone, che già da tempo conosceva il GARR e i suoi servizi, avendoli utilizzati durante la sua carriera universitaria di fisico delle particelle.
A marzo di quest’anno il professore mi ha invitata a riflettere sull’opportunità di richiedere l’accesso alla rete GARR, proponendomi un salto di qualità che in quel momento non potevamo lasciarci sfuggire: già nel primo mese di lockdown era chiarissimo che la pandemia non ci avrebbe abbandonato in breve tempo, e che il nuovo anno scolastico sarebbe ripreso con modalità non molto diverse dal precedente. Lo ricordo bene: dopo i lavori di implementazione della rete, svolti durante l’estate, il 12 ottobre, proprio nel giorno della scoperta dell’America, noi abbiamo scoperto la rete GARR e tutti i suoi servizi!
Abbiamo così risposto anche ad una richiesta ministeriale che incoraggiava l’adeguamento delle infrastrutture a supporto della didattica digitale integrata. Questo è stato possibile grazie ad importanti finanziamenti che abbiamo ricevuto per ampliare la rete.
Quando, a fine ottobre, un’ordinanza regionale ha imposto la didattica digitale integrata al 100%, cioè la didattica a distanza come nel lockdown, la maggior parte degli istituti della zona ha avuto serie difficoltà nel garantire l’erogazione del servizio in istituto da parte dei docenti. Supportare decine di videoconferenze simultanee (nel nostro caso 55 classi) non è affatto banale, perché occorrono una solida infrastruttura di rete locale e una connessione a internet a banda ultralarga. In molte scuole, di conseguenza, i docenti sono stati costretti a svolgere le proprie lezioni da casa. Per i nostri docenti, invece, l’erogazione del servizio dalla sede del liceo era di sicuro più affidabile che non dal proprio domicilio. Tant’è vero che quasi tutti i docenti, ad eccezione dei casi a rischio, hanno scelto di continuare a prestare servizio in presenza, e tuttora svolgono le loro lezioni nelle aule, purtroppo vuote, della scuola.
Nella situazione attuale, la rete GARR è quindi imprescindibile per permetterci di erogare un servizio di qualità. E con tutti i servizi che può offrirci, diventerà ancora più fondamentale quando si riprenderà la didattica in presenza.
Solo tornando a scuola potremo sfruttare al massimo le potenzialità della rete GARR
Prof. Incarbone, è piacevole sentire così tanta fiducia nelle sue scelte da parte della Dirigente Scolastica. Sembra non abbiate incontrato resistenze nel vostro progetto di innovazione digitale
Senza dubbio lavoriamo in sintonia e condividiamo la stessa linea d’azione: questo ci permette di realizzare in tempi brevi tutti i nostri progetti, compreso quello di aderire alla rete GARR. Era un’idea che avevo già da alcuni anni, ma che si è potuta concretizzare solo ultimamente per due motivi: la recente attivazione di un PoP GARR nella nostra provincia e la disponibilità di risorse economiche in seguito all’emergenza sanitaria.
Ripensando ai primissimi giorni di lockdown nello scorso anno scolastico, la principale criticità che abbiamo affrontato e superato è stata a livello organizzativo: occorreva riallacciare i contatti con 1.400 studenti che da un giorno all’altro non si recavano più a scuola, ed era necessario fornire linee di indirizzo comuni a un collegio docenti che, dopo un comprensibile smarrimento iniziale, esprimeva l’esigenza di riprendere le attività didattiche, seppure a distanza, così come chiedevano anche gli studenti stessi e le famiglie.
In quelle condizioni è stato naturale per tutti accogliere le innovazioni proposte, proprio perché si percepivano come fondamentali per riprendere in qualche modo quella “normalità” che era stata interrotta. Da diversi anni i docenti erano coinvolti in un programma di formazione continua sulla didattica digitale, incentrata sull’utilizzo della nostra piattaforma istituzionale di e-learning “Spark”, basata sul software open source Moodle. Dopo un breve incontro informativo online, i docenti erano già in grado di riadattare il loro modo di fare didattica, incrementando semplicemente l’utilizzo degli strumenti digitali che già conoscevano e usavano, solo in parte, nelle attività in presenza. A loro volta, gli studenti disponevano già di un account istituzionale, quindi è bastato estendere i servizi associati a tali account, in modo che fossero abilitati all’utilizzo di una casella di posta elettronica e di un sistema di videoconferenze.
La nostra piattaforma Spark è ospitata all’interno della scuola: l’improvviso aumento delle attività aveva reso evidente che né il server né la connessione erano in grado di sopportare un tale carico di lavoro. Per risolvere la prima criticità, in pieno lockdown abbiamo pianificato un intervento presso la scuola, in modo da potenziare le prestazioni del server. A quel punto restavano solo i problemi dovuti al collegamento a internet: occorreva una connessione affidabile, cioè stabile e veloce, con particolare riferimento all’upstream. In questo senso, i servizi offerti da GARR erano la scelta più naturale: fin da subito, infatti, abbiamo richiesto una connessione a 1 Gbps simmetrico.
Attualmente le statistiche del traffico mostrano un’intensa attività in uscita, dovuta evidentemente alle videoconferenze nelle ore di lezione, ma anche agli accessi alla piattaforma Spark, registrati non solo durante la mattina, ma anche in orari pomeridiani e serali, quando nessuno è presente fisicamente a scuola.
A quali servizi GARR siete interessati maggiormente?
Attualmente stiamo utilizzando solo il 10% della banda disponibile, perché gli studenti frequentano le lezioni a distanza. Vorremmo anzitutto estendere l’accesso alla rete GARR agli studenti, tramite connessione Wi-Fi, non appena torneranno in presenza. A questo proposito, siamo interessati anche al servizio Eduroam, per aggiungere valore agli account dei nostri utenti, garantendo l’accesso al Wi-Fi in mobilità: pensiamo ad esempio a futuri progetti Erasmus+, alle iniziative di orientamento universitario, o agli studenti che sceglieranno di frequentare un anno all’estero.
Vorremmo poi aderire alla federazione IDEM, perché riteniamo che possa contribuire al processo di digitalizzazione amministrativa: è interessante la possibilità di richiedere certificati digitali qualificati sia per la cifratura delle connessioni, avendo diversi servizi erogati su server web locale, sia per la firma digitale dei documenti, che attualmente stiamo già sperimentando con una soluzione di firma elettronica avanzata realizzata in proprio, dato che con l’emergenza sanitaria diventa più complicato sottoscrivere documenti cartacei in presenza.
Prof.ssa Rauseo, quale scenario immagina per la scuola nei prossimi mesi?
La scuola ha accelerato in maniera notevole nella direzione dell’innovazione digitale: abbiamo sviluppato, sperimentato e migliorato nuove metodologie didattiche, utili di certo anche in scenari futuri, come l’apprendimento in modalità mista oppure la scuola in ospedale. Spero tuttavia che i ragazzi torneranno presto a scuola, perché solo così si potrà recuperare completamente l’aspetto relazionale, e naturalmente sfruttare al massimo la potenzialità della rete GARR. Sicuramente in questo periodo poter contare su un servizio di altissimo livello è stato di enorme aiuto ma, come ha spiegato il prof. Incarbone, il pacchetto di servizi della rete GARR è molto più ricco e non si limita alla sola applicazione alla didattica a distanza.
Abbiamo perciò il desiderio di esplorare a fondo quel servizio di connettività, inteso nel senso più ampio e generale del termine, che la rete GARR ci offre, e diventare così un modello anche per le altre scuole della Lombardia. In questo modo si replicherebbe in modo virtuoso ciò che è avvenuto con il progetto GARR-X Progress, grazie al quale molte scuole del meridione, superando il digital divide, sono diventate a loro volta un esempio per il resto dell’Italia.
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