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The Age of Dual Stack
| Gabriella Paolini | ipv6
Buone nuove e cattive vecchie notizie per l'IPv6 in Italia
Nel numero scorso di GARRNEWS abbiamo parlato di Telecom Italia, adesso la buona notizia riguarda l’altro grande operatore commerciale in Italia, Fastweb, che ha iniziato ad attivare IPv6 per gli utenti residenziali. Continua quindi il trend positivo già annunciato nel numero scorso, ma non è dato sapere al momento quanti utenti residenziali di Telecom Italia e di Fastweb abbiano attivato il servizio e lo stiano effettivamente utilizzando.
A vedere le statistiche di APNIC, e questa è la cattiva vecchia notizia, l’utenza IPv6 complessiva in Italia ad oggi non supera lo 0,04 % e addirittura nei 3 anni raccolti dalle statistiche, non c’è stato nessun cambiamento, con una media dello 0,1%. Diverso il discorso per il resto del mondo. Al Belgio tocca il primo posto nell’introduzione di IPv6. Il 40% degli utenti del Belgio già utilizza il nuovo protocollo. Al secondo posto troviamo la Germania e gli Stati Uniti con il 20%. È il Perù con il 18% il quarto paese con più utenti IPv6 in percentuale rispetto all’intera popolazione. Sicuramente si può affermare che il tempo di IPv6 è arrivato. Per essere precisi è arrivato il tempo dell’Internet Dual Stack. E lo dimostra anche l’annuncio di Apple per il prossimo sistema operativo di iPhone e iPad. Con l’iOS9 tutte le applicazioni presenti nell’App Store dovranno essere compatibili con IPv6, pena l’esclusione dallo Store Apple. Questo significa che tutte le App Apple potranno utilizzare la rete IPv6, laddove presente, ma soprattutto che questa operazione costringerà gli sviluppatori a fare i conti con IPv6 e a programmare in modo network-transparent. I momenti di confronto su IPv6 nella rete GARR continuano per la diffusione del Dual Stack anche nella nostra comunità. In questo numero ospitiamo un intervento di Erman Ripepi dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del CNR di Potenza, sull’esperienza di formazione verso le scuole.
Per maggiori informazioni:
IPv6 e scuole. Opportunità di lavoro concreta
Presso l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (IMAA) del CNR di Potenza, il 6 maggio scorso si è tenuto un incontro con l’ITIS ad indirizzo “Informatica e Telecomunicazione” dell’Istituto di Istruzione Superiore ASSTEAS di Buccino (SA) che ha avuto come tema le infrastrutture informatiche e in particolare IPv6.
Ermann Ripepi
CNR Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale
Centro di Calcolo e Servizi di Rete
Il CNR-IMAA anche se non è un Istituto prettamente a carattere informatico, per le necessità legate alle attività di ricerca ha un’infrastruttura di rete e un data center all’avanguardia. L’Istituto ha preferito gestire “in casa” tutte le proprie necessità informatiche, e si mette anche a disposizione delle scuole del territorio per attività di formazione e informazione organizzando spesso seminari dedicati agli istituti scolastici principalmente ad indirizzo tecnico. L’incontro è iniziato con la descrizione della rete GARR-X e di quella dell’IMAA, passando poi alle differenze tra IPv4 e IPv6 e i vantaggi che ne scaturiscono dall’implementazione. Con gli studenti abbiamo intavolato un’interessante discussione finalizzata a far comprendere ai ragazzi che essere formati ed avere le capacità di implementare e gestire IPv6 potrebbe essere una grande opportunità lavorativa post diploma. Con i docenti, invece, si è discusso dell’importanza che potrebbe avere l’introduzione di IPv6 nei programmi scolastici e la possibilità di effettuare degli stage teorici e pratici presso il nostro Istituto, avendo implementato IPv6 nella nostra sede da anni e potendo mettere a loro disposizione sia il nostro know-how, sia i nostri laboratori di test.
www.imaa.cnr.it
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