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IGF 2018
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IGF 2018: la fiducia ai tempi di Internet

| Stefano Trumpy | Ieri, oggi, domani

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di Stefano Trumpy

L’Internet Governance Forum (IGF) ha avuto luogo lo scorso novembre con un consenso che sottolinea l’importanza dello stato di diritto e della cooperazione globale per garantire un cyberspazio sicuro.

Il forum di tre giorni, intitolato Internet of Trust, ha riunito oltre 3.000 partecipanti provenienti da 143 paesi per affrontare questioni che vanno dalla sicurezza informatica all’etica, passando per fake news, disinformazione, incitamento all’odio, Big Data visti come problema trasversale e ancora regolamentazione di Internet e diritti delle persone online.

Piattaforma multi-stakeholder

Dal 12 al 14 novembre, il forum sulla governance di Internet ha fornito una piattaforma multi-stakeholder dinamica e coinvolgente, alimentando la discussione sulla fiducia digitale e sulle questioni politiche relative ai benefici e alle sfide offerte dalle nuove tecnologie. I partecipanti, quasi la metà di loro donne, provengono da governi, imprese, comunità tecniche e società civile. L’evento si è svolto fisicamente presso la sede dell’UNESCO a Parigi, ma la partecipazione online ha permesso di ampliare la discussione e la cooperazione digitale internazionale.

Stefano Trumpy

Stefano Trumpy è presidente onorario di ISOC, che ha presieduto per ben 18 anni.

La tecnologia per potenziare anziché sopraffare

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha affermato, in occasione della giornata inaugurale, che la tecnologia dovrebbe essere sfruttata per “potenziare anziché sopraffare”. Ha sollecitato inoltre ulteriori sforzi per trasformare i rischi digitali in opportunità. “Quando si parla di governance” ha affermato “dobbiamo essere creativi e audaci come quelli che hanno costruito per la prima volta Internet. Potete contare sul mio supporto in questo viaggio verso un futuro digitale prospero, sicuro ed equo”. I problemi che affliggono i giovani del mondo sono stati in cima all’agenda del Forum. Con oltre il 71% dei giovani di tutto il mondo con accesso online oggi, temi come il digital divide, le competenze e l’alfabetizzazione digitale, il contrasto di fenomeni come l’incitamento all’odio e l’impatto delle nuove tecnologie sulle opportunità di lavoro future hanno dominato le conversazioni.

La società digitale e la fiducia

Rivolgendosi ai convenuti alla chiusura del Forum, il Segretario Generale aggiunto per il coordinamento strategico delle Nazioni Unite, Fabrizio Hochschild, ha sottolineato che è necessario affrontare il deficit globale di fiducia tra e all’interno dei paesi, osservando che l’industria, i governi e i singoli utenti devono prendere responsabilità per le proprie azioni. Ha inoltre ribadito che la società, inclusa quella digitale, non può funzionare senza fiducia, sottolineando che il cambiamento è necessario per salvaguardare il nucleo pubblico di Internet e sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, specialmente nel panorama odierno di rapidi cambiamenti tecnologici.

I governi non possono restare fermi

Durante la cerimonia di chiusura del Forum, il Segretario di Stato francese per gli affari digitali Mounir Mahjoubi ha sottolineato che il governo non vuole intromettersi in un Internet aperto e libero, ma che per raggiungere l’obiettivo di un mondo digitale per il comune bene, è necessario regolare. “Abbiamo lavorato instancabilmente perché sappiamo che le decisioni prese oggi saranno determinanti per domani e per il futuro. Siamo fermamente convinti che l’inazione da parte dei governi non sia un’opzione, date le sfide che la nostra società deve affrontare oggi”. Esortando la società civile e il settore privato a unirsi per garantire che la regolamentazione sia allineata con il progresso e le capacità tecniche, ha sottolineato ulteriormente la necessità del multilateralismo.

Fiducia e sicurezza nel cyberspazio

Il presidente della nazione che ha ospitato il Forum, Emmanuel Macron, ha colto l’opportunità non solo di condividere la sua visione sulla governance di Internet, ma anche di lanciare la “Chiamata di Parigi per la fiducia e la sicurezza nel cyberspazio”, la prima dichiarazione che invita gli Stati, le organizzazioni internazionali, le ONG, le imprese, le autorità locali e gli attori locali a lavorare insieme per sostenere il diritto internazionale nel cyberspazio, tutelare i diritti online, combattere le attività destabilizzanti e garantire la sicurezza dei prodotti digitali. Ad oggi oltre 370 Stati, organizzazioni della società civile e imprese hanno aderito a questo invito.
Il rappresentante del governo francese David Martinon, ambasciatore per la diplomazia informatica e l’economia digitale e co-presidente ospite dell’IGF 2018, ha fatto riferimento all’iniziativa del presidente francese “Paris Call” e ha sottolineato che occorre adottare misure concrete e pragmatiche e l’unico modo per ottenere una regolamentazione è “impegnarsi in un dialogo con le parti interessate private in modo che possiamo co-costruire e co-creare le bozze di questi standard”. Daniela Brönstrup, rappresentante del governo per la Germania ospite di IGF del prossimo anno, ha dichiarato che siamo i multi-stakeholder che lottano per un’Internet aperta, sicura, affidabile e veramente globale, libera da censura, discriminazione e propaganda.

Le conclusioni

La presentazione del Presidente Macron ha avuto molti applausi giustificati, a mio avviso, dall’aver fatto un quadro complessivo completo della realtà dei problemi odierni della Governance di Internet. Per quanto riguarda gli impatti proposti per i prossimi IGF, si sono auspicati cambiamenti di sostanza che ritengo non facilmente raggiungibili nei 7 anni che abbiamo davanti come vita dei futuri IGF, a meno di azioni molto impegnative. Questo intervento fatto davanti a rappresentanti più svariati provenienti da paesi con sostanziali coinvolgimenti quali USA, Russia, Cina ed altri che hanno criteri di gestione differenti ha costituito una scommessa molto ambiziosa.

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