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BELLA: un ponte tra Europa e America Latina
| Elis Bertazzon | Internazionale
Le reti della ricerca unite per costruire una via digitale tra i due continenti
Che ci sia un rapporto diretto tra accesso alla banda larga e crescita economica è dato ormai per scontato: più è diffuso e poco costoso l'accesso alla banda larga, più vantaggi ci sono per l'economia di un Paese e le sue prospettive di crescita.
Ciò che forse è meno noto è che, nonostante gli sviluppi nel settore e sebbene Internet sia raggiungibile da tutto il pianeta, ci sono ancora delle forti disuguaglianze tra regioni del mondo in termini di capacità di accesso alla tecnologia: un vero e proprio divario digitale generato da differenze di mercato, a causa del quale alcuni Paesi continuano ad avere tassi di penetrazione bassi e costi di accesso alla banda larga elevati, sia al loro interno sia verso l’esterno. È questo il caso dell’America Latina, dove una situazione di dipendenza dall’infrastruttura di comunicazione transatlantica statunitense fa sì che i costi di accesso alla banda siano per i privati circa 30 volte superiori a quelli europei.
In questo contesto rientra l’iniziativa lanciata dall’Unione Europea per posare un cavo di fibra ottica sottomarino che colleghi direttamente i Paesi dell’America Latina con l’Europa, un vero e proprio ponte che da Lisbona arriverà a Fortaleza e a San Paolo, in Brasile. Dopo uno studio di fattibilità condotto dal GARR nell’ambito del progetto ELLA, coordinato da Fernando Liello, la Commissione Europea ha dato il via ai lavori per il nuovo collegamento transatlantico con il programma BELLA (Building European Link to Latin America) che, iniziato ufficialmente lo scorso maggio, contribuirà ad avvicinare i nostri continenti, fornendo uno stimolo per l’istruzione, la ricerca, l’innovazione e gli scambi commerciali. Lo scopo del programma BELLA è duplice: da un lato garantire alta capacità di banda per la comunità della ricerca e dell’istruzione, collegando direttamente le reti della ricerca sudamericane con quelle europee e dall’altro sviluppare l’infrastruttura a banda ultralarga in America Latina attraverso l’adeguamento della rete regionale latinoamericana (RedCLARA) affinché la nuova connessione transatlantica possa essere sfruttata al massimo. In questo modo, per esempio, sarà più facile per i ricercatori latinoamericani accedere al Large Hadron Collider di Ginevra e per i ricercatori europei collaborare con gli Astronomical and Cosmic Ray Observatories nel deserto di Atacama, in Cile. Parallelamente si darà un contributo sostanziale allo sviluppo del continente sudamericano, se si considera che, secondo le stime dell’International Telecommunication Union (ITU), un incremento del 10% della penetrazione della banda larga potrebbe portare a un aumento aggiuntivo dell’1,4% nella crescita economica nel territorio.
Ma c’è di più, BELLA svolge anche una funzione strategica nelle comunicazioni con e dal continente sudamericano. Ad oggi, infatti, i Paesi dell’America Latina dipendono dagli 8 cavi sottomarini che collegano gli Stati Uniti con l’Europa per la maggior parte delle loro comunicazioni con il Vecchio Continente (85-90%). L’unico collegamento diretto tra America Latina ed Europa (il cavo Atlantis-2), infatti, è ormai tecnologicamente obsoleto e viene usato quasi esclusivamente per la trasmissione di dati vocali, avendo una capacità massima di soli 160 Gbps. La nuova connessione transatlantica contribuirà così ad abbattere una situazione di monopolio con un cavo dalla capacità pianificata di 4,8 Tbps, ma che si stima entrerà in funzione con una capacità teorica di 7,2 Tbps grazie all’evoluzione tecnologica: una grandezza, questa, in linea con quella dei principali cavi che connettono gli Stati Uniti con l’Europa. La comunità delle reti della ricerca europea e latinoamericana, rappresentata da alcune reti nazionali, avrà in uso per oltre 25 anni il 10% della capacità del cavo. L’uso della risorsa sarà regolato da un accordo siglato da GARR, GÉANT Association e le reti nazionali della ricerca francese, tedesca, spagnola e portoghese per l’Europa e da RedCLARA e dalle reti nazionali di Ecuador, Perù, Colombia, Cile e Brasile per l’America Latina. Il coordinamento sarà affidato a uno Steering Committee presieduto da un rappresentante GARR (Fernando Liello) e da un rappresentante di RedCLARA (Florencio Utreras, direttore della Rete Latinoamericana RedCLARA).
BELLA è co-finanziato da 3 diverse Direzioni Generali della Commissione Europea (DG–DEVCO, DG-CONNECT e DG-GROWTH) e dai Paesi dell’America Latina. Il programma si articola in due progetti: BELLA-S, finalizzato alla realizzazione del collegamento intercontinentale sottomarino e BELLA-T, finalizzato allo sviluppo della rete regionale latino-americana.
GARR è leader di questa nuova avventura insieme a RedCLARA. Nella fase di costruzione vera e propria, BELLA-S, la rete Italiana sarà impegnata principalmente nell’attività di coordinamento tecnico-scientifico e gestionale del progetto e nelle attività di procurement e deployment. Nella seconda fase, BELLA-T, si procederà a realizzare un backbone in fibra ottica in America Latina, adeguato a sostenere la capacità (multipli di 100 Gbps) richiesta per un’efficace interconnessione con la rete europea della ricerca GÉANT. Questo progetto, inoltre, prevede attività di alta formazione tecnica per specialisti di rete sulla gestione e manutenzione di un’infrastruttura in fibra ottica. Anche per BELLA-T, GARR partecipa alla gestione del progetto e al procurement, in collaborazione con RedCLARA, al fine di garantirne il successo. La fase di costruzione di questo ponte per le telecomunicazioni con l’America Latina dovrebbe concludersi a metà del 2018 e noi continueremo a seguirne gli sviluppi.
IL PROGETTO ELLA
Coordinato dal GARR e finanziato nell'ambito di FP7, ELLA (Feasibility Study for a direct Europe Link with Latin America), ha realizzato uno studio di fattibilità per la posa di un cavo di telecomunicazione sottomarino per unire l’Europa all’America Latina a beneficio della collaborazione tra le rispettive comunità della ricerca e dell’istruzione e creare un consorzio per la costruzione dell’infrastruttura.
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