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GÉANT Open Call: risultati e prospettive
| Diana Cresti | Internazionale
Con un bilancio positivo si sono conclusi i progetti di ricerca condotti nell'ambito della rete della ricerca europea GÉANT
Con questo articolo concludiamo la presentazione dei progetti della Open Call di GÉANT che hanno come coordinatori gruppi italiani.
I progetti della Open Call di GÉANT (progetto GN3plus) si sono conclusi a marzo 2015, con un’altissima percentuale di successo e la soddisfazione di tutti i partner coinvolti nell’iniziativa. L’esperienza ha permesso di creare delle reali sinergie tra le attività dei progetti e quelle di ricerca di base portate avanti da GÉANT e dalle NREN. Se da una parte GÉANT fornisce un’infrastruttura stabile e potente e si occupa di innovare considerando la visione globale dell’evoluzione della rete, dall’altra l’introduzione di nuove idee da parte della comunità con questi progetti più mirati permette di alzare il livello d’innovazione del sistema pur restando nell’ambito di un servizio di produzione.
Tra i risultati dei vari progetti, i migliori sono stati quelli che erano mirati a fornire un chiaro valore pratico per la comunità, con lo sviluppo di un servizio direttamente utilizzabile, come, ad esempio, nel caso del Configuration Assistant Tool per eduroam, uno strumento che permette di creare un account su questa piattaforma in maniera automatizzata. Oppure effettuando test sistematici “sul campo” di un servizio esistente, come nel caso delle verifiche sperimentali del progetto eMUSIC sul servizio Bandwidth on Demand, che ha prodotto dei risultati importanti per il futuro dei servizi di GÉANT.
Un’altra tipologia di risultato s’inquadra come rafforzamento del lavoro di ricerca di base di GÉANT, come nel caso di DREAMER, di cui abbiamo parlato nel numero scorso, che ha fornito una soluzione “ibrida” fra le tecnologie attuali ed OpenFlow, per portare in produzione le tecniche di Software Defined Networking. Per accogliere questi risultati nelle attività di ricerca di GÉANT, i partner del progetto (CNIT/Università di Roma Tor Vergata e CREATE-NET) saranno coinvolti, come terza parte del GARR, anche nella prima fase del progetto GN4, andando a contribuire al lavoro di ricerca di GÉANT sui servizi futuri di rete utilizzando SDN (Future Network Services).
Intanto, nella comunità delle NREN si sta discutendo della possibilità di lanciare delle nuove Open Call, che potrebbero partire nella seconda fase del nuovo progetto GÉANT (GN4) che inizierà nel 2016. Si sta già ragionando su quali siano stati gli elementi di successo nella struttura del bando attuale, sui temi innovativi di maggiore interesse e come “aggiustare il tiro” nella prossima edizione. Per approfondire questi argomenti abbiamo intervistato Claudio Allocchio e Mauro Campanella, gli esperti del GARR che hanno partecipato alla stesura del bando originario e sono stati coinvolti sul campo partecipando ai progetti stessi. “Penso che l’aver scritto all’inizio un bando per le aree delle Open Call aperto ma non troppo, sia stato positivo,” afferma Mauro Campanella. “Abbiamo focalizzato l’attenzione sugli interessi della comunità della ricerca nelle reti di trasmissione dati. Nello stesso tempo, abbiamo mantenuto temi abbastanza generali, prevedendo che comunque tutti i progetti potessero produrre risultati di riutilizzo diretto per le reti della ricerca e gli utenti. In altre parole, si è voluto fornire supporto alla comunità oltre che alle reti della ricerca. In eventuali Open Call future l’esperienza permetterà di essere ancora più precisi nella stesura del bando. Un aspetto che si può migliorare è quello formale e burocratico, che è estremamente oneroso, sia per i nuovi partner che per GÉANT stesso, in gran parte obbligato dalle procedure della Commissione Europea.Per assistere i progetti della Open Call, GÉANT, oltre ad effettuare il coordinamento amministrativo, ha assegnato per ogni progetto un proprio coordinatore tecnico amministrativo dedicato. Questo ha sicuramente facilitato il funzionamento dei progetti, ma è stato un carico di lavoro non indifferente. C’è spazio per un miglioramento”.
Entrambi sono d’accordo che i progetti che hanno prodotto più innovazione sono stati quelli meno teorici, che prevedevano una validazione sperimentale e risultati pratici.Questo è un fil rouge che collega molti dei progetti che hanno avuto successo: “Una riflessione condivisa” osserva Claudio Allocchio, “è che un percorso di ricerca debba implicare una dimostrazione sperimentale e lo sviluppo di tecnologie che possano essere utilizzate. GÉANT non si occupa di “blue sky research”, non è un’attività pertinente a quello che dobbiamo fare all’interno delle reti della ricerca. Noi vogliamo lavorare per risultati che prima o poi diventino un servizio che possiamo offrire ai nostri utenti. Questa è una decisione che abbiamo confermato durante il corso di questi progetti: risultati pratici che effettivamente rispondono a una esigenza degli utenti”. Possiamo, quindi, confermare che GARR e gli altri membri di GÉANT sono pronti a ripetere questa esperienza delle Open Call e si stanno preparando in tal senso. Esiste ancora un elemento d’incertezza che deriva dalla Commissione Europea, in quanto i dettagli della fase 2 di GN4, sia come finanziamenti che come contenuti, non sono ancora stati definiti e non si può essere certi dell’inclusione nel progetto di ulteriori Open Call. Quello che possiamo affermare è che, da parte GARR, siamo pienamente soddisfatti di questa esperienza e in particolare del livello eccezionale di partecipazione ottenuta da parte dei ricercatori italiani. Intendiamo continuare nel nostro impegno a tenervi aggiornati sulle possibili nuove opportunità di collaborazione in progetti di ricerca sulla rete.
www.geant.net/opencall/About/ Pages/Home.aspx
eMUSIC
La potenza della rete di GÉANT
Nei numeri precedenti abbiamo parlato dei quattro progetti della Open
Call coordinati da enti italiani, ma ce n’è un altro che ha visto una forte
partecipazione italiana, seppur non in un ruolo di coordinamento.
Si tratta del progetto eMUSIC, al quale hanno partecipato GARR e il Conservatorio
di Musica Giuseppe Tartini di Trieste, aveva come scopo principale
fare il confronto oggettivo tra l’utilizzo della rete GÉANT come best
effort (ovvero sulla base dell’impegno migliore sulla rete in condizioni
“normali”) e il suo utilizzo con il servizio di Bandwidth on Demand (BoD),
per applicazioni di streaming avanzate che richiedono la trasmissione
in tempo reale. Sono state usate sia il sistema LOLA, che permette di
suonare musica insieme a distanza, che il 4K Gateway di CESNET che
permette di mandare in streaming a 4K di risoluzione eventi che devono
essere presentati con un video alla massima qualità attualmente trasmissibile.
Lo scopo era di realizzare esattamente le stesse trasmissioni,
usando i due servizi di rete e verificare da una parte tutti i parametri di
rete (la latenza, il jitter, gli errori etc.) e dall’altra, facendo una serie d’interviste
agli utenti per verificare il grado di percezione di eventuali differenze
dovute dalle diverse modalità utilizzate.
I risultati ottenuti, sia dalle misure tecniche che da quelle fatte con gli utenti, dimostrano che il BoD non dà vantaggi per questo tipo di applicazioni; anzi, addirittura in alcuni casi peggiora la situazione perchè introduce una complicazione ulteriore a livello di protocolli. Inoltre, i test di usabilità condotti dal progetto hanno evidenziato che l’interfaccia di gestione del BoD, originariamente pensata per l’utente finale, è ancora così complessa che perfino gli esperti di rete hanno problemi ad usarla. Tuttavia, è importante notare che eMUSIC ha prodotto risultati di notevole valore nel contesto di utilizzo della rete: GÉANT è un’infrastruttura estremamente potente e stabile anche nel servizio best effort; non c’è perdita di pacchetti, non c’è congestione o altri problemi che normalmente ci sono nelle reti commerciali. In altre parole, eMUSIC ha anche dimostrato esplicitamente che la rete GÉANT e le NREN sono eccezionalmente buone!
https://www.geant.net/opencall/Applications/Pages/eMusic.aspx
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