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Horizon 2020: spazio alla cultura in Europa
| Diassina Di Maggio | Internazionale
Beni culturali: una risorsa europea per crescita, occupazione e identità e un bene comune da difendere e valorizzare, anche grazie alle strategie di Horizon2020
Il patrimonio culturale europeo, come bene comune materiale ed immateriale, è considerato dall’Unione Europea un archivio insostituibile di conoscenza e una risorsa preziosa per la crescita economica, l'occupazione e la coesione sociale.
Diassina Di Maggio
APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea
Direttore
Fin dall’adozione nel 2007 dell’Agenda Europea per la Cultura, numerose attività sono state avviate nell’ambito della conservazione, promozione e valorizzazione dei beni culturali. Tali tematiche si trovano nella programmazione 2014-2020 in numerose iniziative a partire da quelle definite nell’ambito dei Fondi Strutturali e dal programma per la Ricerca Scientifica e Innovazione Tecnologica Horizon 2020 (H2020), nei programmi Creative Europe e Europe for Citizens, gli European Heritage Days, il concorso europeo per il Patrimonio Culturale (Europa Nostra Awards), così come la nomina delle Capitali Europee della Cultura (ECoC) o la qualifica dei siti storici e culturali che simboleggiano la storia, l’integrazione e gli ideali europei con l’illustre European Heritage Label.
Con 71 M€ nel biennio 2014-15, H2020 sosterrà attività di R&S per protezione e valorizzazione dei beni culturali
L’attenzione della Commissione Europea e degli Stati Membri ai beni culturali è ulteriormente esercitata attraverso l’Iniziativa Programmatica Congiunta sul Patrimonio Culturale e il Cambiamento Globale (JPI on Cultural Heritage and Global Change), istituita nel marzo 2010 con lo scopo di razionalizzare e coordinare i programmi di ricerca nazionali al fine di consentire un uso più efficiente ed efficace delle risorse finanziarie, sfruttare le sinergie ed evitare le duplicazioni. La strategia programmatica europea per le infrastrutture di ricerca ha finora dato vita nella programmazione 2007-13 all’infrastruttura digitale di ricerca europea per l'Arte e le Scienze Umane (DARIAH), con lo scopo di facilitare l’accesso ai dati di ricerca digitali europei nelle scienze umane. Tale facilitazione riemerge tramite l’utilizzo della piattaforma culturale Europeana, volta allo sviluppo ed implementazione degli standard di interoperabilità nel settore in un contesto di trasferimento della conoscenza direttamente sulla piattaforma digitale.
Sulla scia del Settimo Programma Quadro di R&I - che nella programmazione 2007-13 ha stanziato circa 100 Milioni di euro in progetti relativi alla conservazione del patrimonio culturale inteso come patrimonio museale, storico, infrastrutturale, linguistico, culturale ed etnico-identitario - il recente programma Horizon 2020, lanciato lo scorso 11 dicembre 2013, sosterrà lo sviluppo e l'applicazione della scienza all'avanguardia per la protezione e valorizzazione del patrimonio culturale; lo sviluppo di interpretazioni, metodologie e approcci alla conoscenza più inclusivi, integrati ed interdisciplinari, così come nuove metodologie di diffusione e condivisione della conoscenza. Tale sostegno nell’ambito del programma Horizon 2020 trova applicazione attraverso i circa 71 milioni di euro che verranno stanziati nel biennio 2014-2015 per la protezione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, sia tangibili che non.
L’Europa quindi continua a dimostrare la sua sensibilità nei confronti del proprio patrimonio storico, soprattutto quello intangibile, che poco spazio aveva avuto nel precedente programma quadro, concentrando la ricerca sui beni culturali intangibili nella Sfida Sociale 6: “Europe in a changing world – Inclusive, Innovative and Reflective Societies”, affiancata dai beni culturali digitali (“digital cultural assets”) che nel passato risiedevano nel CIP (Competitiveness & Innovation Programme). La ricerca e l’innovazione nell’ambito dei beni culturali sono sostenute anche in altri temi di Horizon 2020, tra i quali troviamo (i) il tema Nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, fabbricazione e trasformazione avanzate (NMPB) con il topic “Materials- based solutions for the protection or preservation of European cultural heritage”, (ii) la Sfida Sociale 3 sull’Energia con il topic “Energy strategies and solutions for deep renovation of historic buildings”, (iii) la Sfida Sociale 7 Sicurezza con la linea di ricerca “Disaster Resilience & Climate Change: Mitigating the impacts of climate change and natural hazards on cultural heritage sites, structures and artefacts”. Altre opportunità sono state offerte dai temi Spazio e Infrastrutture di ricerca e occorrerà tenerle presenti anche in futuro, attraverso la consultazione dei relativi Programmi di Lavoro.
Contrariamente al Settimo Programma Quadro, dove trovavamo nel WP Cooperation ICT 2009-10 la sfida 4: Digital Libraries and Content, il Programma di Lavoro H2020 LEIT ICT 2014-15 non contiene ad oggi esplicitamente la tematica delle digital libraries, se non per quanto riguarda il tema ICT 18 “Support the growth of ICT innovative Creative Industries SMEs”, il cui bando si è chiuso ad aprile 2014.
I BENI CULTURALI IN HORIZON 2020: Primi risultati dei bandi 2014
La Call Reflective Societies: Cultural Heritage and European Identities ha chiuso 4 bandi entro settembre 2014, di cui solo 3 hanno terminato la fase di valutazione. La partecipazione italiana è stata del 21,4% con 17 proposte di cui 3 come coordinatore. La proposta vincitrice nel tema “ERA-NET on Uses of the past” include anche l’Italia e questo permetterà ai ricercatori italiani di concorrere nei bandi che saranno pubblicati a cascata dal gruppo vincitore in futuro. Il tema più interessante è quello “Social Platform on Reflective Societies”: l’Italia è presente in 10 delle 12 proposte presentate a dimostrazione del forte interesse nel paese su questo tema. Nota negativa in questa prima fase è il fatto che delle 3 proposte a coordinamento italiano nessuna purtroppo ha ottenuto il finanziamento. Altri temi di ricerca si apriranno a dicembre con scadenza il 28 maggio 2015.
Per quanto concerne i beni culturali finanziati in altre tematiche del Programma "Energia sicura, pulita ed efficiente", ad oggi sappiamo che le partecipazioni italiane al topic sono state 86, di cui 21 in proposte valutate positivamente ma purtroppo solo una sarà finanziata. L’Italia ha presentato inoltre due proposte a coordinamento, valutate entrambe positivamente ma non ammesse al finanziamento. Relativamente al tema Nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, fabbricazione e trasformazione avanzate, i risultati disponibili non sono ancora da considerarsi definitivi, così come per il programma di Infrastrutture di Ricerca. Mentre nell’ambito di Secure Societies, il bando si chiuderà nel 2015 e quindi ad oggi non sono disponibili dati sulla partecipazione.
Si è chiuso lo scorso 21 aprile il Topic ICT 18 “Support the growth of ICT innovative Creative Industries SMEs”. Sono state presentate 85 proposte, 71 sottoforma di Innovation Actions e 14 come Coordination and Support Actions (CSA). Delle 71 Innovation Action presentate, 15 sono state ammesse al finanziamento per una richiesta di contributo europeo pari a 13,59 M€, mentre una sola CSA è stata approvata per una richiesta di contributo di un milione di euro. La partecipazione a coordinamento italiano vede 4 proposte ammissibili, di cui una sola considerata “finanziabile”. La percentuale di successo delle proposte italiane rimane comunque inferiore a quella di molti Stati Membri; la Spagna e la Germania, ad esempio, hanno presentato anch’esse quattro proposte a coordinamento, il tasso di successo è stato di 4 proposte approvate per la prima e due per la seconda.
Avendo un occhio al futuro, ulteriori opportunità si apriranno nel 2015 con il Topic ICT 19 “Technologies for creative industries, social media and convergence”, il cui bando, al momento aperto, ha scadenza 14 Aprile 2015.
Maggiori info: www.apre.it
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