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L’ora di IPv6

L’ora di IPv6

| Gabriella Paolini | ipv6
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Quante cose sono successe in questi 6 mesi! La prima, la più importante, è quella che doveva accadere: IANA (Internet Assigned Numbers Authority) ha assegnato gli ultimi 5 blocchi di indirizzi IPv4 ad ogni Regional Internet Registry (RIR) il 1 febbraio 2011.

È stato l’inizio della fine.
Adesso ogni RIR sta distribuendo gli ultimi indirizzi IPv4 a disposizione per i propri Local Internet Registry (LIR). Un numero che comunque, a detta di tutti, dovrebbe terminare inesorabilmente entro la fine del 2011. APNIC, il RIR che distribuisce gli indirizzi IP nell’area dell’Asia Pacifico, il 15 aprile ha annunciato di aver iniziato ad assegnare gli indirizzi dall’ultima /8 a sua disposizione, 16 milioni di indirizzi, seguendo le specifiche regole che riguardano le ultime operazioni relative ad IPv4. I nuovi LIR o quelli che ne faranno richiesta, motivando le loro necessità, potranno ottenere al massimo una /22, circa mille indirizzi.
Quando anche quest’ultimo blocco sarà esaurito APNIC assegnerà solo indirizzi IPv6, e i nuovi LIR avranno a disposizione solo indirizzi del nuovo protocollo. Si sono quindi moltiplicate le iniziative in tutto il mondo per promuovere il passaggio alla nuova era di Internet.
Quella più significativa, per il coinvolgimento dei maggiori fornitori di contenuti della rete, è stato il World IPv6 Day. Anche l’Italia si sta muovendo e alla fine del mese di maggio è stata annunciata la nascita dell’IPv6 Forum Italia che vede come chair Marco Sommani, ricercatore del CNR-IIT e membro del Comitato Tecnico Scientifico del GARR. Si tratta della rappresentanza italiana nell’IPv6 Forum mondiale, un’iniziativa che si spera riesca a smuovere anche le stagnanti acque italiane.
Diversa la situazione in Spagna, dove addirittura il governo ha varato un piano per la transizione a IPv6. Il nuovo protocollo è un argomento caldo, su cui discutere parlando del futuro della rete. E uno dei punti di discussione dell’IETF 81 che si terrà in Canada sarà se mandare in pensione 6to4, ovvero il sistema che permette di trasferire pacchetti IPv6 su una rete IPv4 senza il bisogno di configurare tunnel espliciti, dando così un’affidabilità maggiore a tutto il traffico IPv6.

Maggiori informazioni:
www.ipv6forum.com
www.ipv6italia.it
www.nro.net/media-center/video-archive- 3-february-2011
www.lamoncloa.gob.es/ConsejodeMinistros/ Referencias/_2011/refc20110429. htm#Internet

Imparare IPv6
Per fornire le prime basi per la configurazione di IPv6 sulla propria rete GARR ha organizzato un corso, in modalità e-learning, destinato ad amministratori di rete. Il corso è adesso disponibile in autoapprendimento grazie alle videoregistrazioni dei seminari.
Per iscriversi basta collegarsi al sito: www.learning.garr.it

Che cos’è il World IPv6 Day?

Il World IPv6 Day è stata una giornata dedicata ai test su IPv6 durante la quale un grande numero di siti web, dai più famosi ai meno noti, ha fornito i propri contenuti sia in IPv4 che in IPv6. L’idea, nata durante il RIPE meeting che si è tenuto a Roma a novembre 2010, ha portato a preparare un’iniziativa mondiale che ha visto la partecipazione dei maggiori fornitori di contenuti come Google, Facebook, Akamai, Yahoo sotto la guida di ISOC (Internet Society). Il World IPv6 Day si è tenuto l’8 Giugno 2011 e maggiori informazioni sono disponibili sul sito dedicato all’iniziativa https://isoc.org/wp/worldipv6day

Al World IPv6 Day non hanno partecipato soltanto le aziende che gestiscono i più grossi siti web presenti sulla rete, ma anche i fornitori di connettività e i produttori di apparati, tutti insieme per promuovere il nuovo protocollo. L’obiettivo è stato principalmente motivare chi ancora non ha scelto di attivare il nuovo protocollo sulla propria rete o per i propri servizi.

Per testare la propria connettività IPv6, in occasione dell’evento, RIPE ha predisposto una pagina che rimane tuttora disponibile per gli interessati: https://ipv6eyechart.ripe.net

Perché è importante?

Entro la fine del 2011 è prevista la fine di tutto lo spazio di indirizzamento dell’attuale versione dell’Internet Protocol, IPv4. L’unica soluzione è il passaggio a IPv6, la versione successiva. Se tutti gli attori che fanno Internet non si muoveranno in tempi ragionevoli, c’è il rischio che si alzino i costi e tendano a peggiorare le funzionalità e le prestazioni per gli utenti in qualsiasi parte del pianeta. La giornata dedicata ad IPv6 ha voluto soprattutto far riflettere chi ha sottovalutato il problema e cercare di far lavorare tutti insieme con un unico obiettivo: preparare Internet alla transizione verso un nuovo futuro che non promette soltanto un numero maggiore di indirizzi, ma anche nuove funzionalità.

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