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Dal mare alla medicina il passo è in rete
| Maddalena Vario | Caffè scientifico
Colloquio con Marco Borra
Dott. Borra, perché un’infrastruttura di ricerca per creare un laboratorio transnazionale che coinvolge le più importanti stazioni marine europee?
La biodiversità in mare è molto più elevata rispetto a quella conosciuta sulla terra ed è stato rilevato che numerose molecole bioattive, ad esempio, ad azione antitumorale e antibiotica, possono essere estratte da organismi marini. Tuttavia, nessuna azienda farmaceutica ha le tecnologie, le infrastrutture e soprattutto il know–how per estrarre queste molecole bioattive ed è per questo che il progetto (finanziato dalla Commissione Europea all’interno del pannello Biomedical sciences) metterà a disposizione il know-how sviluppato sino ad oggi dalle stazioni marine.
Possiamo parlare dunque di un portale per i ricercatori e i privati che vogliono lavorare su organismi marini e che intendono condividere tecnologie già sviluppate: l’idea forte che c’è dietro è che il risultato dell’unione di più laboratori è maggiore della somma delle singole parti. Questo principio ci permette di superare la frammentazione, creando una struttura organica con unico punto d’ingresso. Tutte le stazioni marine sono collegate dalla rete paneuropea GÉANT che, grazie alla sua potenza, capillarità e sicurezza, ci permette di operare come se fossero ubicate su un unico punto.
Marco Borra
Tecnologo, Molecular Biology and Bioinformatics Unit
Laison Officer italiano di EMBRC
A che punto è il progetto?
A gennaio 2014 si è conclusa la fase preparatoria (avvenuta tra il 2011 e il 2013 e coordinata dall’Italia) ed è iniziata la fase di implementazione, coordinata dalla Francia, in particolare dall’Università Pierre e Marie Curie, una delle università più grandi d’Europa.
Tutte le stazioni marine sono collegate dalla Rete Géant che, grazie alla sua potenza, capillarità e sicurezza, ci permette di operare come se fossero in un unico punto
A fine anno saremo quasi pronti per la prima application per l’ERIC, la forma giuridica che dovrebbe assumere l’infrastruttura. In particolare l’Italia sta costituendo una Joint Research Unit, di cui sarà capo la la Stazione Zoologica Anton Dohrn e che vede tra i partecipanti l’OGS di Trieste, l’ISMAR e l’IAMC del CNR e CONISMA, consorzio interuniversitario delle scienze del mare che riunisce 32 delle più importanti università italiane. La costituzione della Joint Research Unit, già riconosciuta formalmente dal Ministero, ci permetterà di presentarci come unica unità per avere fondi per i prossimi progetti.
Per quanto riguarda i contenuti del progetto, posso dire che ad oggi stiamo costruendo quella che sarà l’offerta tecnologica (il menù), ovvero stiamo censendo le tecnologie a disposizione e definendo i relativi costi poiché manca a livello europeo una politica condivisa su questo. Ad esempio, vorremmo poter dare una risposta a chi, ricercatore o soggetto privato, ci potrà chiedere il costo di campionamento di 100 stelle marine insieme a fornire indicazioni su come e dove individuarle e recuperarle nei fondali marini.
La Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli vista dal mare. Oltre alla sede centrale, saranno presto collegate alla rete a banda ultralarga GARR le sedi di Portici e Ischia.
Ci potrebbero essere altre applicazioni oltre a quella biomedica?
L'idea forte che c'è dietro è che il risultato dell'unione di più laboratori è maggiore della somma delle singole parti
Si possono usare gli organismi marini come organismi modello per fare sperimentazioni e studiare la genetica (lo facciamo già con i ricci di mare che occupano una posizione filogenetica di maggiore prossimità ai cordati di quanto si possa immaginare e sollevano meno questioni etiche rispetto ai mammiferi) oppure EMBRC potrebbe mettere il proprio know-how a disposizione di chi intende progettare sistemi per la produzione di energia rinnovabile dal modo ondoso, da pale eoliche a mare, o ancora dallo sfruttamento delle maree. Informazioni come il luogo dove l’onda e la marea si verificano o i mezzi da usare per raggiungere fisicamente questi luoghi in mezzo al mare possono essere forniti dal progetto, che ha come punto di forza la condivisione delle competenze di diverse stazioni marine europee, una conoscenza dettagliata dei mari in un ampio gradiente geografico (da quello tropicale a quello artico e della Norvegia passando per il Mar Mediterraneo oltre che ad ambienti di particolare interesse e proprietà) e le tecnologie più avanzate e sviluppate. Quello di Ischia ad esempio è un ambiente acidificato per la presenza di emissioni sottomarine (vents) per cui offre un ambiente di studi perfetto per poter capire quali sono gli effetti dell’acidificazione sugli organismi marini o gli effetti dei cambiamenti climatici. Un altro esempio potrebbe essere costituito dalle expertises richieste per un soggetto che avesse pianificato di costruire un gasdotto sottomarino o una qualsiasi altra opera sottomarina e volesse valutare la fattibilità e sostenibilità ambientale. In questo caso avrà bisogno di uno studio di fattibilità e di avere informazioni su quali possano essere i possibili impatti sull’ambiente marino e su come operare in maniera conservativa sull’ambiente.
E per il cittadino quali sono le ricadute nella sua vita di tutti i giorni?
Tra gli obiettivi del progetto c'è anche quello di fornire dei benefici per la vita dell’uomo, favorendo ad esempio la messa in commercio di prodotti farmaceutici a base di molecole estratte dall’ambiente marino. Basti pensare che già oggi importanti sostanze antitumorali e antinfiammatorie sono legate all’ambiente marino, o alle applicazioni nella cosmetica e nella nutraceutica che sono sempre più di use.
La ricerca europea sulla biodiversità marina
EMBRC, the European Marine Biological Resource Centre è una infrastruttura europea distribuita per la biologia marina, inserita nella road-map ESFRI, che avrà un suo status giuridico e federerà alcune fra le più importanti stazioni marine di 9 paesi europei.
EMBRC con i suoi servizi fornirà supporto sia alla ricerca applicata che a quella di base, centrata sulle risorse biologiche e sugli ecosistemi marini, con l’obiettivo di sviluppare le blue biotechnologies, di studiare e preservare la biodiversità marina e di favorire una gestione e uno sfruttamento sostenibile della risorsa mare.
L’Italia è uno dei partner fondatori di EMBRC insieme ad altri 8 paesi europei. Il progetto fornirà il supporto necessario a soggetti del mondo accademico, industriale e del settore tecnologico per il raggiungimento dei seguenti obiettivi principali: l'incremento della capacità di ricerca dei partners; una maggiore attrattività per le commesse industriali; una maggiore competitività per l’ottenimento di finanziamenti pubblici per la ricerca.
- Stazione Zoologica Anton Dohrn (Coordinatore)
- CNR-ISMAR, Istituto di Scienze Marine
- CNR-IAMC, Istituto per l’Ambiente Marino Costiero
- OGS, Istituto Nazionale di Oceanografia
- CoNISMa, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare
www.embrc.eu
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