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Lezioni di musica a passo di SWING
Lezioni di musica a passo di SWING

Lezioni di musica a passo di SWING

| Elis Bertazzon | Internazionale

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Tradizione e modernità, musica e tecnologia: quando l’insegnamento musicale viaggia alla velocità della luce

Lo scambio di idee ed esperienze, il contatto con culture diverse, la collaborazione e la mobilità sono delle opportunità uniche per arricchire la formazione degli studenti e per migliorare il metodo di insegnamento dei docenti. In Europa lo sappiamo bene e programmi di successo come Socrates Erasmus, che permette di frequentare dei periodi di studio in altri paesi dell’Unione, ne sono l’emblema. In ambito musicale, tuttavia, il processo di collaborazione tra conservatori e scuole di musica in Europa incontra ancora numerosi ostacoli. Differenze di curricula e di modi di intendere la formazione internazionale rendono infatti difficoltoso il reciproco riconoscimento di crediti formativi e diplomi da parte di istituti di paesi diversi, rallentando così una piena attuazione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore sancito dal processo di Bologna.

Serve quindi incoraggiare la mobilità fisica, armonizzare l’offerta formativa dei conservatori ma anche introdurre dei nuovi modi per migliorare le attuali metodologie didattiche. In questo contesto si inserisce il progetto SWING, Synergic Work Incoming New Goals for Higher Education Music Institutions, una partnership per innovare ed aumentare la collaborazione a distanza tra istituti musicali superiori in Europa. SWING è coordinato da Claudio Allocchio, uno degli ideatori di LoLa: il sistema audio/video ultra HD a bassa latenza utilizzato in tutto il mondo per performance musicali a distanza, nonché strumento cardine del progetto.

Finanziato nell’ambito del programma Erasmus+, SWING nei prossimi tre anni lavorerà alla creazione di un nuovo profilo di insegnante di musica, in grado di lavorare con le più avanzate tecnologie ICT e con il loro utilizzo ai fini di arricchire la didattica musicale. L’innovatività di SWING risiede nella sua capacità di integrare in modo trasparente l’insegnamento tradizionale in sede con la presenza in remoto, durante tutto il percorso formativo, di un docente di un altro istituto. Ciò genera un ambiente di apprendimento completamente inedito e capace di offrire nuovi spunti ed esperienze, creando dei percorsi di studio stimolanti realizzati attraverso questo ponte tecnologico. Grazie alla tecnologia LoLa, quindi, si rende possibile l’insegnamento condiviso e si facilita la mobilità fisica degli studenti, integrando le lezioni in presenza con quelle in remoto. Inoltre, SWING mira a rafforzare il collegamento tra conservatori e mercato del lavoro: l’uso combinato di ICT e l’acquisizione di competenze digitali, infatti, potrà aiutare i musicisti ad accedere più facilmente a posizioni lavorative nel settore musicale dove ormai anche la tecnologia è sempre più presente.

Il progetto coinvolge tre rinomati istituti di istruzione superiore musicale, con una lunga storia di collaborazioni internazionali e una profonda conoscenza dell’uso e sviluppo di tecnologie per la formazione a distanza, quali il Conservatorio Tartini di Trieste, l’Accademia di Musica di Lubiana e l’Università di Musica e Arti Interpretative di Vienna. Insieme a questi istituti, c’è GARR e l’Associazione Europea dei Conservatori Europei (AEC), che da anni incoraggia lo scambio, tra istituti per l’alta formazione musicale. Insieme, questi partner coinvolgeranno circa 300 tra studenti, insegnanti e tecnologi in Italia, Slovenia e Austria in un modello che potrà essere replicato in tutta Europa.

SWING prevede tre fasi, corrispondenti agli anni del progetto: nella prima le attività si concentrano sulla formazione di solisti in diverse discipline, nella seconda si passa alla musica da camera in un piccolo gruppo e nella terza ad un ensemble più grande.

I risultati di SWING dalla voce dei protagonisti

Barbara Strack-Hanisch - sassofono

Barbara Strack-Hanisch - sassofono

MDW Vienna

“Suonare insieme, all’unisono, è stato incredibile! Prima di provare LoLa mi domandavo: come posso esprimere questa sensazione e dimostrarla senza una prossimità fisica? Non appena ho cominciato, però, ho capito che miei dubbi erano infondati. Per dimostrare qualcosa dovevo solo avvicinarmi alla telecamera e tutto ha funzionato”.

Vladimir Mlinaric Accademia di Musica di Lubiana

Vladimir Mlinaric

Accademia di Musica di Lubiana

“Gli studenti lo trovano utile perché possono ricevere dei commenti sulle composizioni che stanno studiando. Ogni professore ha una sua sensibilità, un suo modo di suonare e di presentare la musica. Anche un breve contatto con un altro professore, apre nuove possibilità per lo studente e nuova ispirazione”.

Andrej Grafenauer

Andrej Grafenauer

Accademia di Musica di Lubiana

“Lo trovo molto utile, non è come la presenza fisica ma ci va molto vicino”.

Massimiliano Donninelli - sassofono

Massimiliano Donninelli - sassofono

Conservatorio Tartini di Trieste

“Questo metodo dà l’opportunità di scoprire insieme come creare delle nuove interpretazioni degli spartiti. Normalmente si assiste al risultato finale, ma non si partecipa allo sviluppo del risultato”.

Alja Gregorcic - studentessa

Alja Gregorcic - studentessa

Accademia di Musica di Lubiana

“A volte, come studente, si rimane bloccati e serve una spinta per andare avanti. Partecipare a dei seminari o andare da un altro professore per avere un’opinione può essere molto costoso e questo metodo si rivela, per questo, molto utile”.

Miran Slobodjanac

Miran Slobodjanac

ARNES

“L’unico limite all’uso di questa tecnologia è la velocità della luce!”

Rita Susovsky - canto

Rita Susovsky - canto

Conservatorio Tartini di Trieste

“È come avere gli studenti qui con me, provare insieme è stato facile e piacevole”.

Alvaro Pierri - chitarra

Alvaro Pierri - chitarra

MDW Vienna

“Stavo suonando la chitarra e lei si trovava a non so quanti chilometri di distanza. Abbiamo fatto le prove per circa un’ora e due ore dopo abbiamo suonato in un concerto, di fronte a rettori provenienti da tutti i continenti. Riuscire a provare a distanza in questo modo ha un valore inestimabile! Non penso che questo metodo sia in contraddizione con la tradizione, anzi, penso siano complementari. Infatti ho potuto veicolare la mia conoscenza attraverso questo metodo, in un modo migliore”.

Corrado Rojac - fisarmonica

Corrado Rojac - fisarmonica

Conservatorio Tartini di Trieste

“Ho avuto modo di provare questo nuovo metodo di insegnamento. Suonare qui, a Trieste, con uno studente a Lubiana è stato una sensazione incredibile. Il contatto diretto attraverso la musica tra studente e insegnante è fondamentale nel mio modo di insegnare e, grazie al progetto SWING, è stato possibile nonostante la distanza”.

Judith Kopecky - canto

Judith Kopecky - canto

MDW Vienna

“Ero molto incuriosita di sperimentare questo nuovo metodo di insegnamento. Le istruzioni per la voce hanno molto a che fare con le sensazioni e la percezione l’uno dell’altro, ed ero curiosa di vedere se queste si sarebbero espresse anche attraverso questo mezzo. Il risultato? Ci siamo dimenticati di non essere nella stessa stanza!”

Johannes Marian - piano

Johannes Marian - piano

MDW Vienna

“Sono davvero sorpreso da quanto sia facile lavorare insieme, attraverso questo metodo”.

L' Università per la musica e le arti performative di Vienna - MDW - ci parla del progetto SWING - da GARR.tv

Il Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste ci parla del progetto SWING - da GARR.tv

LoLa: Light paths that connect musicians - da GARR.tv

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