- Home
- La voce della comunità
- Città, quanto sei smart?
Città, quanto sei smart?
| Carmela Gargiulo | La voce della comunità
A Napoli, trasformare la città in una comunità smart significa prima di tutto ridurre gli sprechi energetici per migliorare la qualità della vita
Acqua, luce, trasporti e consumi domestici: rendere le metropoli intelligenti, significa anche e soprattutto ridurre gli sprechi. Trasformare le città di oggi in comunità urbane smart, sostenibili, migliorando la qualità della vita, è una sfida che negli ultimi tempi ha attirato l'attenzione di imprese, amministratori, studiosi e ricercatori.
Proprio in questo scenario è stato messo a punto “Smart Energy Master – Per il governo energetico del territorio”, un progetto del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Napoli Federico II, in collaborazione con Enea, Atos, Energent e Beta 80 Group, finanziato dalla Commissione Europea.
Carmela Gargiulo
Docente di Tecnica urbanistica
Responsabile scientifico del progetto Smart Energy Master
SEM analizza i consumi energetici nelle città con l’obiettivo di individuare le aree di maggiore spreco. Sotto la lente di ingrandimento ci sono i consumi dell’edilizia residenziale, i consumi degli edifici ad alta densità abitativa (ospedali, centri commerciali, uffici), la mobilità sostenibile, le reti di approvvigionamento (gas, luce, acqua).
La sperimentazione è partita in tre quartieri di Napoli ad alta densità abitativa: Vomero, Chiaia e Arenella. Nella prima fase, si è provveduto a raccogliere ed elaborare i dati dal territorio e metterli in relazione con i consumi energetici. Tali informazioni sono stati recuperate dalle aziende che si occupano della gestione delle utenze, in modo da poter stabilire i livelli di consumo dei singoli palazzi e quelli degli edifici ad alta densità abitativa; il tutto è stato poi inserito in un database che, interrogato da tecnici e amministratori, indicherà le criticità energetiche e le relative soluzioni. Il sistema esperto, così come è stato denominato il software di elaborazione dati, è applicabile a qualsiasi contesto urbano ed è di libero accesso, consultabile ed utilizzabile via web.
L'obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini creando una città in grado di ottimizzare le risorse
Una successiva analisi è stata fatta sullo stato degli edifici: si è proceduto a stabilire un indice di dispersione energetica, più alto per i palazzi più vecchi e malridotti, più basso per quelli di nuova costruzione. L’incrocio dei dati, affiancato all’analisi termica dell’agglomerato urbano, eseguita con l’ausilio di strumentazione altamente tecnologica, ha consentito di realizzare una mappatura dei consumi dell’area di sperimentazione. Con un ulteriore passaggio, si è proceduto a stabilire una connessione tra i consumi energetici e lo status economico sociale dei cittadini sancito dall’ultimo censimento Istat.
L’obiettivo di SEM è migliorare la qualità della vita dei cittadini, creando intorno a loro una città che funzioni meglio, che sprechi meno energia, in cui i servizi e le informazioni siano accessibili più facilmente e a costi più contenuti. Per fare ciò, il potenziamento dei servizi e della rete informatica è un aspetto fondamentale. Soltanto con l’informatizzazione di molti servizi, infatti, è possibile abbattere i costi e gli sprechi che impediscono lo sviluppo delle metropoli. La situazione delle città italiane non è delle migliori. Il consumo di energia nelle grandi città è ormai insostenibile. Basti pensare che, soltanto i trasporti incidono sul 20% dei consumi totali e che la dispersione di risorse dalla rete elettrica costa circa il 15% della spesa energetica elettrica del Paese. La situazione peggiora considerando l’assoluta insostenibilità dei sistemi di approvvigionamento e, soprattutto, di distribuzione della rete idrica.
Il gruppo di lavoro è composto da circa 30 ricercatori, molti dei quali al di sotto dei 40 anni. Non solo ingegneri e architetti, ma anche informatici, economisti, fisici tecnici, statistici, sociologi, esperti in comunicazione, per quello che è stato definito un approccio olistico al tema delle città smart e della governance energetica. Grazie all’aiuto delle nuove tecnologie, la città riesce a raggiungere livelli di organizzazione elevati con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ma smart è anche una città competitiva, che vuole ampliare le sue potenzialità di sviluppo: utilizza nuove tecnologie per semplificare la burocrazia, l’accesso a dati e servizi, l’accessibilità in senso ampio a tutte le categorie d’utenza, specialmente quelle deboli. S’innalza, così, il livello di qualità della vita, attraverso un’organizzazione efficace ed efficiente. Smart, di fatto, significa maggiore partecipazione dei cittadini.
SEM è finanziato attraverso il PON “Smart city and communities” 2007- 2013 e mette al centro del progetto il cittadino. Tutti i risultati sono in corso di “disseminazione” con iniziative rivolte a diverse categorie di utenti: dagli addetti ai lavori ai semplici cittadini, passando per gli amministratori pubblici. Questo perché uno degli obiettivi principali è diffondere una nuova cultura del risparmio energetico, della partecipazione e della consapevolezza degli stili di vita di ciascuno. Soltanto attraverso l’attuazione di comportamenti virtuosi (di amministratori, aziende, studiosi e soprattutto cittadini) ci sarà la possibilità di rendere “smart” le nostre città.
Maggiori informazioni:
smartenergymaster.unina.it
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.
Voto attuale:
Ultimi articoli in rubrica
-
di Matteo Massicci
-
di Mario Pireddu, Stefano Moriggi
-
di Elis Bertazzon
-
di Ufficio Stampa ENEA
-
di Ufficio Stampa INAF