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La storia delle galassie scritta nei getti radio

| Ufficio Stampa INAF | La voce della comunità

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#LaRicercaComunica

Le radiogalassie giganti ospitano un buco nero supermassiccio che risucchia la materia circostante, ma ne scaraventa via una parte fino a milioni di anni luce di distanza

Un team guidato da Gabriele Bruni, ricercatore INAF a Roma, ha ricostruito l’evoluzione di questi getti con osservazioni nei raggi X da satellite e in banda radio dal radiotelescopio LOFAR (LOw Frequency Array). «L’emissione a bassa frequenza rivelata da LOFAR funge da tracciante del materiale depositato nei diversi periodi di attività del getto, su scale spaziali di decine di milioni di anni luce, cioè durante un intervallo temporale di milioni di anni». L’analisi dati richiede un grande sforzo computazionale, con supercalcolatori in grado di elaborare terabyte di dati in poche ore. «L’infrastruttura di calcolo italiana dedicata a LOFAR, dislocata nei poli INAF di Bologna, Catania e Trieste e presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, è stata essenziale per il completamento del progetto», aggiunge la co-autrice Marisa Brienza dell’Università di Bologna.

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