Skip to main content
Telco: IP IP(v6) hurrà
Telco: IP IP(v6) hurrà

Telco: IP IP(v6) hurrà

| Gabriella Paolini | ipv6
Articolo letto 14786 volte

Finalmente qualcosa si muove per IPv6 in Italia portandoci più vicini al passaggio al nuovo protocollo.

IPv6 ha cominciato ad affacciarsi nei collegamenti per i clienti privati di Telecom Italia. Una pagina dedicata ad IPv6 è comparsa nel sito del servizio di assistenza per gli utenti privati, poco pubblicizzata e nascosta sotto la voce innovazione, ma finalmente presente.

IPv6 non viene fornito in automatico, bisogna configurarlo ed utilizzare uno username e una password, ma questo è sicuramente il primo passo significativo per il passaggio ad IPv6 in Italia. Gli altri grandi operatori di telecomunicazioni al momento non hanno invece proposto una offerta simile. Soltanto Fastweb propone una pagina dedicata ad IPv6, ma ferma al World IPv6 Day, svoltosi l’8 Giugno 2011.

In quella occasione era stato proposto un collegamento in tunnel utilizzando il sistema GoGoServer, quindi non IPv6 nativo, ma comunque un tentativo di portare IPv6 a casa degli italiani. Nella comunità GARR abbiamo registrato in questi mesi alcune nuove attivazioni di rilievo. Il Museo Galileo di Firenze, fornitore di interessanti contenuti sulla rete, fra i quali anche la versione virtuale del Museo stesso e un ampio catalogo di materiale didattico in rete, ha attivato IPv6 sul proprio collegamento verso la rete GARR. Speriamo che tutto il materiale al momento disponibile in IPv4, sia a breve disponibile anche in IPv6. Infatti il passo immediatamente successivo, o addirittura precedente, all’attivazione di IPv6 nel collegamento fra l’utente e la rete GARR è l’attivazione del protocollo sulla propria infrastruttura di rete interna e sui propri server. Ricordo che sul sito del NOC è disponibile la lista di tutti gli utenti GARR che hanno già attivato IPv6 e anche dei Peering che prevedono IPv6 oltre all’IPv4. Una parola a parte merita la prima scuola ad aver attivato il nuovo protocollo sulla propria rete.

IPv6 è un'opportunità per le scuole, soprattutto quelle che formano le nuove generazioni di tecnici informatici e di telecomunicazioni

Si tratta del Liceo Artistico Modigliani di Padova che ha già reso raggiungibile il proprio sito web con IPv6, a dimostrazione che le scuole possono essere luogo di innovazione e di utilizzo delle tecnologie più avanzate, anche prima degli altri. IPv6 è una grande opportunità per le scuole, soprattutto per gli Istituti che formano le nuove generazioni di tecnici informatici e di telecomunicazioni. In questo momento forse il più grosso problema legato all’introduzione di IPv6 in Italia è proprio la scarsa competenza e la necessità di personale formato. La sfida delle scuole sarà riuscire ad inserire nel mondo del lavoro ragazzi che hanno potuto fare la loro esperienza pratica sulle reti IPv6 e sulla programmazione, che nel prossimo futuro dovrà diventare necessariamente trasparente permettendo alle applicazioni di funzionare in modo naturale sia in IPv4 che in IPv6. E il resto del mondo? Per capire l’andamento dell’introduzione di IPv6 negli altri paesi ci aiutano come sempre le statistiche di Google, che vedono complessivamente l’uso di IPv6 nativo per circa il 5% degli accessi ai propri sistemi.

In Europa il Paese con la maggiore diffusione di IPv6 è la Germania con quasi il 12%, mentre nel resto del mondo spiccano gli USA che sono arrivati ad oltre il 10%, grazie anche al notevole impegno dell’amministrazione del Presidente Obama. Per chi è interessato a promuovere IPv6, APNIC ha pubblicato una infografica che mette insieme le motivazioni che porteranno all’adozione di IPv6. È stata realizzata anche una infografica per IPv4, ma il risultato è lo stesso: IPv6 è un passo obbligatorio, sulle reti, LAN e WAN, sugli apparati, sui computer, sui terminali e anche sui programmi e sulle applicazioni.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Faccelo sapere!
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.

Voto attuale:

Archivio GARR NEWS